28 Luglio 2023 - 12:54

Clima, la tropicalizzazione porterà nuove malattie infettive

Gli scienziati temono il rischio concreto di nuove malattie infettive a causa del clima. La tropicalizzazione aumenterà il rischio

zanzara giapponese, zanzara coreana, west nile Chikungunya

Una prospettiva a dir poco drammatica. La crisi del clima, che sta colpendo duramente tutto il mondo e soprattutto l’Italia, dovrebbe avere effetti ulteriormente devastanti a lungo termine, soprattutto in Europa. Infatti, il rischio più grande è quello che malattie infettive non originarie della nostra realtà, come West Nile, Dengue, Chikungunya e persino Zyka, potrebbero diventare effettivamente epidemiche. Nuovi casi COVID in arrivo?

Il rischio concreto purtroppo c’è. Questo a causa della tropicalizzazione del clima, a causa degli inverni tiepidi o addirittura caldi, com’è stato l’ultimo vissuto in Italia. L’inversione delle temperature stagionali ha già iniziato a mietere i primi effetti negativi, in quanto i casi sono già aumentati. Ed è notizia dei giorni scorsi la conferma di casi di Dengue a Jesi e Parma. L’allarme, importantissimo, è stato lanciato direttamente dall’OMS, in quanto i casi nel mondo potrebbero raggiungere livelli record.

Il riscaldamento globale favorirebbe la proliferazione delle zanzare, portatrici effettive del virus. Per l’Organizzazione mondiale della sanità circa la metà della popolazione mondiale è ora a rischio. I tassi di Dengue, la quale può portare anche emorragie e danni neurologici, sono in aumento a livello globale, con i casi segnalati dal 2000 che sono aumentati di otto volte fino a raggiungere i 4,2 milioni nel 2022. Una situazione che diventa sempre più insostenibile, soprattutto a causa del clima bollente di questi ultimi giorni.

I casi segnalati dal 2000 che sono aumentati di otto volte fino a raggiungere i 4,2 milioni nel 2022. E se fino a qualche anno fa erano il Sud America, gran parte dell’Africa e Asia a essere interessate ora c’è anche l’Europa. L’agenzia ONU, proprio per questo motivo, ha dichiarato: “La Dengue è la malattia tropicale a più rapida diffusione al mondo e rappresenta una minaccia pandemica.

La tropicalizzazione e il rischio clima

Massimo Clementi, virologo, professore emerito, già direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell’ospedale San Raffaele di Milano, ha spiegato per bene la situazione.
C’è una tropicalizzazione anche abbastanza evidente e un rischio concreto. Tutti i fenomeni che vediamo hanno un effetto sull’ecosistema globale e conseguentemente anche la presenza di possibili vettori di virus (le zanzare, ndr). Lo stesso West Nile è progressivamente arrivato nel nostro paese dal delta del Po, nella provincia di Rovigo, per poi passare via via in tutte le altre regioni prima del Nord e poi del Centro Italia.

Clementi ha poi proseguito: “C’è da considerare che non è ancora il momento dell’allarme, ma quello dell’attenzione perché i dati ci dicono questo: fino a giugno di quest’anno tutti casi di Dengue, Chikungunya e Zyka sono stati casi di importazione per persone sono ritornate in Italia dopo viaggi. Da giugno in poi sono stati diagnosticati alcuni casi in Italia fortunatamente lievi. Dengue insieme a West Nile sono patologie trasmissibili dalla zanzare Aedes, ma quella che ci preoccupa di più è la prima che può dare una malattia emorragica e con sintomatologie neurologiche importanti.

Lo scienziato ha poi concluso: “Questi casi testimoniano che qualora ci fosse una situazione climatica favorevole che il nostro paese ha già una situazione di vettori tale che può facilitare la diffusione delle infezioni. Non è un allarme, ma qualcosa da monitorare proprio perché il clima sta cambiando in maniera rilevante sotto i nostri occhi e quindi può portare a un cambiamento dell’epidemiologia. Io ricordo che da giovane medico che di West Nile se ne sentiva parlare negli Stati Uniti, in Italia non c’era ma piano piano è arrivato e così altre infezioni.

La situazione

Una situazione che sembra non scongiurare assolutamente nulla. Il clima comincia a mietere le prime vittime, un trend che può portare insieme ai danni che già vediamo da giorni anche a un danno in termini epidemiologici. Una situazione da evitare.