Closer, lo straniero e la bugiarda
Da Closer, “Mentire è il divertimento più grande che una ragazza può avere senza spogliarsi”
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“Ciao straniero!“: è questo il primo dialogo tra Natalie Portman e Jude Law che apre il racconto di Closer. Film diretto da Mike Nichols nel 2004 tratteggia, in maniera intima e disperata, il binomio sesso/amore, due momenti della condizione umana che slitta tra reazioni ormonali e sofismi mentali.
In Closer si comprende la sessualità e si rimpiange l’amore attraverso due figure narrative: lo straniero e la bugiarda.
C’è il bisogno di sentirsi degli sconosciuti che imparano a conoscersi tra le lenzuola, trovando eccitante ogni parola ambigua, velata dal limite tra realtà e finzione.
I personaggi che s’incastrano con Portman e Law sono Clive Owen e Julia Roberts, due scintille che alterano il rapporto tra la prostituta Alice e lo scrittore fallito Dan.
Il medico Larry e la fotografa Anna scatenano il plot del film, facendo di Closer un film circolare, che ritorna al punto di partenza, dove nulla è definitivo.
Closer può spiegare i controsensi della sessualità contemporanea, quando l’attrazione è una calamita che unisce poli diversi, perché perfettamente ignoranti l’uno dell’altro. È il corpo a parlare, a catturare l’altro in un vortice disperato da cui sembra impossibile resistere.
Dan non riesce ad abbandonare Alice, perché dopo aver consumato l’immaginazione di come possa essere la sconosciuta, alimentando desiderio e perversioni, sa che la sua voce e il suo sguardo sono gli elementi che lo attaccano a lei, fino all’incapacità mentale di allontanarla.
Dal sesso, tra menzogne e reciproche aspettative, è subentrata la confidenza e la sintonia, ritrovandosi nella dimensione dell’amore.
Anna è solo un altro potenziamento della virilità di Dan, che crede di amare, ma che in realtà desidera perché da scoprire. Il personaggio che fa da collante, e che paradossalmente fa crollare tutto per poi ricucirlo, è Larry, il medico che incontra Dan in una chat virtuale.
L’unico personaggio vero rimane Clive Owen, ingannato dai giochi erotici di Dan che si finge Anna in chat. Da quest’incontro nasce, per caso, il rapporto tra Larry e Anna.
Il momento della chat rappresenta un passaggio importante per lo scioglimento della vicenda. Perché Dan immagina di essere Anna e di corteggiare Larry?
L’immaginazione della sessualità dell’altro è appunto il cuore di Closer; quel “Pugno in mezzo al sangue” come lo definisce il dottore Larry.
Un personaggio rude, un selvaggio, ma meravigliosamente autentico.
Notevole l’incontro tra Owen e Portman nel Club, dove la ragazza è tornata a fare la prostituta, mentre Anna e Dan hanno lasciato i loro rispettivi partner per vivere la stravagante avventura, nella convinzione di amarsi.
Il senso di dominio, di derivazione animalesca, è nel linguaggio di Larry quando incontra casualmente Alice. In un gioco erotico, quasi da chat, i due si esprimono tra menzogna e verità.
Personaggi caratterizzati in base all’occasione, che indossano vite altrui per nascondere il vuoto della loro esistenza: annoiati e ricchi (Larry e Anna), falliti e ambigui (Dan e Alice).
Un giro di vite che consuma sguardi e bugie, ritorna all’ordine prestabilito, lasciando in sospeso la convivenza tra amore e sesso.
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