Conte ha ceduto sui servizi segreti: nomina a Pietro Benassi
Il premier Conte ha convocato a sorpresa un consiglio dei ministri notturno per cedere la delega a Pietro Benassi, come voleva Renzi
Tutto bene quel che finisce bene? Così sembrerebbe perché dopo aver raggiunto una maggioranza risicata che ha permesso al premier Conte di restare alla guida del paese, oggi arriva una distesa di mano verso Renzi. Sì, perché una delle polemiche nate tra il premier Conte e il leader di Italia Viva era proprio la nomina al commissario dei servizi segreti. Durante la notte il premier ha convocato un consiglio dei ministri e sorpresa ha eletto Pietro Benassi come capo dei servizi segreti, proprio come voleva Renzi.
Arriva con sorpresa la delega a Pietro Benassi anche perché una parte della maggioranza aveva chiesto che la delega dell’intelligence fosse ceduta ad una figura politica. Il premier ha invece puntato su un tecnico, suo attuale consigliere diplomatico. L’alternativa era Roberto Chieppa, segretario generale della presidenza del Consiglio.
Chi è Pietro Benassi
Benassi dal 2018 è il consigliere diplomatico a Palazzo Chigi del premier Giuseppe Conte, presente al suo fianco sin dagli esordi del governo “gialloverde” con la Lega di Matteo Salvini. “Ambasciatore” di grado, ovvero il massimo livello fra i diplomatici della Farnesina, Benassi ha svolto una carriera che lo ha formato in maniera molto completa, preparato forse come pochi altri ad assumere oggi quella che è una vera responsabilità “politica”, a cui arriva con un bagaglio tecnico importante. È stato ambasciatore d’Italia in Germania e in Tunisia, è stato capo di gabinetto delle ministre degli Esteri Bonino e Mogherini, ha servito la diplomazia italiana a Cuba, Varsavia, Bruxelles e Washington.
Molti adesso lo descrivono “vicinissimo” a Conte, come se facesse parte di una sua corrente politica. Ma Benassi è stato semplicemente il primo diplomatico che il presidente del Consiglio abbia incrociato. I due per forza di cose sono dovuti entrare in totale sintonia, lavorando sulle decine di dossier delicatissimi (Libia, Europa, G7, Egitto) che il premier-avvocato si è visto esplodere sul tavolo quando è entrato a Palazzo Chigi.
Cosa succede ora con Renzi
Ora sembra che questa svolta possa portare ad un rapporto più distensivo con Renzi e Italia Viva. Ricordiamo che la maggioranza di Conte è in bilico e ancora si cercano 10 nuovi senatori che entreranno a far parte nel governo. Il pressing nei confronti dei deputati di Italia Viva si fa sempre più serrato e con questa mossa si potrebbe pensare ad una distesa di mano dopo la proclamazione di Pietro Benassi. Ancora non è chiaro se Renzi sarà incluso in questo rimpasto dopo il secco “mai più con Renzi” urlato da PD.
Continuano ad essere dati in bilico almeno due senatori, i “soliti” Eugenio Comincini e Leonardo Grimani. Del primo, già ieri, si dava per certa la formalizzazione dell’addio a Iv. Ma ancora non è arrivata. Tra gli “attenzionati” anche Anna Maria Parente, Mauro Marino (positivo al Covid e assente in questi giorni), si parla anche Giuseppe Cucca. “Tanti che vedono i loro nomi sui giornali, chiamano per dire che non è vero“, dicono dal quartier generale renziano.
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