31 Maggio 2019 - 10:48

Corea del nord: Kim punisce i suoi negoziatori perché sleali

MBDA

In Corea del nord torna la tensione. Kim Jong-un da inizio maggio ha ripreso a far lanciare missili e avrebbe inoltre disposto un plotone di esecuzione punitivo contro cinque alti funzionari ritenuti sleali ed inefficienti nelle trattative con gli Usa

Corea del nord, secondo il “Chosun in llbo” tra i più influenti quotidiani del sud Corea, il Maresciallo  avrebbe scatenato la sua ira contro un alto funzionario. L’uomo, eletto inviato speciale del negoziato nucleare, insieme ad altri quattro funzionari, sarebbe stato fucilato a marzo.

Cosa è accaduto dopo Hanoi

I fatti si sarebbero verificati a seguito del fallimento del vertice di Hanoi, in cui il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, accusò i nordcoreani di essere traditori. Inverosimilmente dopo aver stretto loro la mano. A questo proposito Kim Yong-chip gerarca 72enne che aveva incontrato Trump alla casa Bianca, sarebbe poi finito in un campo di rieducazione ideologica.

Un fatale errore di traduzione

Non è stata risparmiata nemmeno Shin Hey Yong l’interprete ad Hanoi, colpevole di aver danneggiato il supremo Maresciallo con un fatale errore di traduzione. Al momento la donna sarebbe detenuta in un carcere di massima sicurezza con l’accusa di “errore critico di traduzione “.

La stampa di Pyongyang

Davvero tumultuosa è la situazione delle fonti in Corea del nord. Le testate sono piuttosto discordanti e i media non riescono ad acclarare con certezza lo svolgimento dei fatti, dal momento che le segretissime mosse del Maresciallo vengono portate a termine sempre sottobanco. Tuttavia, per quanto riguarda le cinque esecuzioni di marzo, dalla stampa di Pyongyang è arrivato un indizio importante.

Si tratta di un annuncio fatto questo giovedì dal giornale portavoce del regime. “Ci sono traditori e voltagabbana i quali si comportano con deferenza nei confronti del leader davanti a stranieri, ma in realtà nutrono sogni contrari al partito, controrivoluzionari”. Si legge anche: “questi soggetti che hanno rinunciato alla fedeltà al leader supremo non eviteranno il duro giudizio della rivoluzione”. Queste ultime dichiarazioni alludono al caso fallimentare di Hanoi e fanno chiaro riferimento all’ira del Maresciallo in cerca di un colpevole.