Dall’inizio della pandemia da coronavirus, uno delle informazioni certe in possesso degli scienziati è stata che i bambini sono meno soggetti all’infezione. Infatti, calcolando le percentuali di pazienti pediatrici colpiti dal SARS-CoV-2, risulta chiaro come questa sia nettamente inferiore rispetto a quella di pazienti adulti. Il motivo è stato oggetto di studio da parte dell’Albert Einstein College of Medicine e dell’Università di Yale che hanno coinvolto una popolazione di 125 pazienti affetti da Covid-19. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “Science Transational Medicine“.
I ricercatori hanno coinvolto 60 pazienti adulti e 65 pazienti di età inferiore ai 24 anni, ricoverati per Covid-19 tra il 13 marzo e il 17 maggio 2020. Come riportato da SkyTg24, 20 dei pazienti pediatrici soffrivano di MISC-C (nuova sindrome infiammatoria multisistemica), una delle conseguenze del coronavirus. Durante il corso dello studio, nei campioni di sangue prelevati sono stati ricercate cellule immunitarie e citochine, proteine infiammatorie prodotte proprio dalle cellule immunitarie. Tenuto conto del quadro clinico dei giovani pazienti, è chiaro come la cosiddetta immunità innata abbia avuto un ruolo importante per il decorso dell’infezione.
Per comprendere meglio il fenomeno per cui i pazienti giovani sono maggiormente protetti rispetto agli adulti, è importate comprendere la differenza tra immunità innata e adattiva. La prima, maggiormente sviluppata nei pazienti pediatrici, in cui le cellule immunitarie rispondono rapidamente ai patogeni di tutti i tipi. La seconda, invece, risponde per lo più a specifici microbi che entrano nell’organismo.
In questo caso, grazie all’immunità innata, i pazienti pediatrici sono risultati avere livelli ematici maggiori di una particolare proteina chiamata citochina IL-17A. Questo fattore risulta proteggere l’organismo dai danni infiammatori dell’organismo. Nei pazienti adulti, invece, le cellule immunitarie producono maggiormente i cosiddetti anticorpi neutralizzanti, responsabili della più violenta risposta infiammatoria negli adulti che comporta maggiori danni ai polmoni e ad altri distretti dell’organismo.
Sulla base di questi dati, i ricercatori hanno analizzato il decorso clinico dell’intera popolazione di pazienti presi in esame: 22 adulti (37%) hanno richiesto la ventilazione meccanica rispetto ai 5 (8%) pazienti pediatrici; 17 adulti (28%) sono morti in ospedale rispetto ai 2 (3%) pazienti pediatrici.
E’ stata inaugurata questa mattina a Ravello, in piazzetta Andrea Mansi, la nuova area giochi,…
Nella mattinata di oggi, venerdì 31 gennaio, alle ore 4, nell’ambito di un’attività che ha…
La Camera di Commercio di Salerno ha approvato un significativo stanziamento destinato al settore turistico,…
La scelta dell’Università può essere complicata. Significa dare forma a desideri e ambizioni. Per tale…
A partire dal 1° febbraio, Fattoria Latte Sano, in collaborazione con la Polizia di Stato…
È in fase di allestimento il cantiere per il terzo lotto dei lavori di ripavimentazione…