8 Aprile 2020 - 11:24

Coronavirus: la fase 2 dal 4 Maggio? Le nuove regole sociali

covid-19 arizona

Nei prossimi giorni Conte potrebbe approvare un decreto con il primo allentamento delle restrizioni. Ma la Fase 2 del Coronavirus inizierebbe solo dopo il 1° Maggio

Nei prossimi giorni, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è atteso ratificare un decreto che, mantenendo i divieti di spostamento, pensa comunque a rimettere in  moto alcuni settori produttivi del sistema Italia: così, la tanto anelata fase 2 della lotta al Coronavirus, quello della convivenza con la malattia, potrebbe partire già dal 4 Maggio con la riapertura delle prime aziende.

Aziende le quali dovranno garantire di ridurre al minimo le presenze in sede (privilegiando quindi regimi di smart working) e, qualora tali presenze siano necessarie, continuare ad osservare il metro e più di distanza tra i lavoratori, oltre a stabilire dei turni di entrata per fasce orarie o giorni della settimana. I dipendenti che poi sono a più stretto contatto con il pubblico dovranno indossare i dispositivi di protezione.

Dpi come guanti e mascherine potrebbero diventare obbligatori anche per i cittadini che si recano nei negozi o dal parrucchiere: per fare shopping, per esempio, ci si dovrà mettere in fila (come oggi davanti alla farmacia o al supermercato) ed entrare scaglionati. Per quel che riguarda parrucchieri ed estetisti, essi saranno chiamati a lavorare per appuntamento in modo da garantire in salone la presenza di sole due persone, titolare e cliente.

Il decreto sulla Fase due di convivenza con il Coronavirus, metterebbe poi la parola fine all’anno scolastico e accademico (almeno in presenza): riaprire scuole, università ed asili significherebbe mettere in strada contemporaneamente fino a 12 milioni di persone ed ora che “la curva epidemica si è stabilizzata, ed entriamo dunque nella fase di massima prudenza e rigore”, questo potrebbe rivelarsi un errore fatale, oltre a rappresentare il terreno privilegiato per una seconda ondata del virus.

Ulteriore capitolo del Decreto è, infine, quello del tracciamento dei positivi tramite app(si sta ragionando ad un modello europeo, piuttosto che prevederne uno Stato per Stato, ndr.): scaricata su base volontaria, essa tramite la tecnologia Bluetooth dovrebbe essere in grado di rilevare i codici degli smartphone che ha incrociato. Nel caso in cui un individuo risulti positivo, gli utenti nel raggio saranno avvisati ma senza che l’identità del paziente possa essere in alcun modo ricostruita.

A questo punto la gestione del paziente passa alle strutture sanitarie: è proprio per questo che, per risultare funzionale, l’app dovrà viaggiare di pari passo con la possibilità per il sistema sanitario di fare tamponi in maniera capillare e tempestiva.