17 Dicembre 2020 - 09:13

Coronavirus: dopo i rosari, Salvini torna a baciare i complotti

salvini

“Tutto è cominciato in un laboratorio cinese” sentenzia Salvini nell’aula del Senato, alludendo al nuovo Coronavirus. Ma Salvini lancia strali anche sulle case farmaceutiche e sull’OMS

Ci risiamo: il leader della Lega, del centrodestra e dell’opposizione italiana, Matteo Salvini, torna nuovamente su posizioni complottiste. E lo fa scegliendo un palcoscenico proprio niente male: l’aula di Palazzo Madama, durante la discussione delle Mozioni sulle limitazioni alla circolazione nel territorio nazionale nel periodo natalizio.

Durante il suo intervento al Senato, Salvini ha puntato nuovamente il dito contro il laboratorio di Wuhan. “Quando avremo sconfitto questa bestia maledetta, dovremo andare a vedere dove tutto è cominciato. E tutto è cominciato in un laboratorio cinese finanziato da alcune multinazionali senza alcun tipo di controllo“. Poi, emulando il suo beniamino Donald Trump, Salvini si scaglia contro l’OMS che “Che o ha dormito, o è assente o complice“. Salvini ha poi concluso dicendo che gli italiani non dovrebbero continuare a finanziare l’OMS, avanzando sospetti sui rapidi progressi dei cinesi, che ora “vaccinano mezzo mondo dal Brasile al continente Africano“.

Insomma, Matteo Salvini ieri ha dato nuovamente spettacolo nelle sedi istituzionali portando con sé il meglio del peggio delle teorie complottiste che il web ha da offrire. Non è la prima volta che lo fa: la scorsa estate aveva organizzato un convegno negazionista al Senato insieme a Sgarbi. O come quando aveva rilanciato un vecchio servizio di Leonardo del 2015 diventato subito un’icona del compottismo da social.

Quanto c’è di vero nelle sue affermazioni?

Meno di niente, in realtà. Già nel Marzo del 2020 su Nature è stato pubblicato uno studio che esclude categoricamente la possibilità che il virus possa essere artificiale o ingegnerizzato. Salvini dimentica anche che la Cina non è una nazione del Terzo Mondo, che l’autoritazio e accentratore governo cinese ha potuto mobilitare un potenziale economico e finanziario invidiabile, che loro a differenza nostra hanno già dovuto far fronte in tempi recenti a varie epidemie molto pericolose.

Ma la vera domanda che tutti dovrebbero porsi è: cosa c’entra tutto questo con la discussione che si è tenuta ieri al Senato? Anche in questo caso la risposta è: niente. Così come Trump decise di scagliarsi contro la Cina e l’OMS (che pure ha le sue responsabilità) perché aveva bisogno di coprire la totale inadeguatezza della sua amministrazione a gestire la pandemia negli Stati Uniti, così Salvini sceglie di percorrere lo stesso tracciato per cercare visibilità facile, in un momento in cui sembra di averne un disperato bisogno.

Il problema sta nel fatto che esistono fasce della popolazione particolarmente vulnerabili a determinate affermazioni. La diffusione di complottismi legati al coronavirus corre molto più velocemente dell’infezione stessa, e ha minato non poco la volontà di ampi strati della popolazione a seguire e rispettare le regole.