16 Settembre 2024 - 11:37

Costiera Amalfitana, furto di criptovalute da 14 milioni: la Cassazione conferma l’estradizione dei due hacker

Gli indagati, che conducevano una vita sfarzosa tra la Sardegna, l’Isola d’Elba e la Costiera Amalfitana, erano stati fermati in seguito a un mandato d'arresto europeo emesso dalle autorità francesi

La Corte di Cassazione ha confermato la legittimità della procedura di estradizione per due uomini, un cittadino arabo e uno ucraino, arrestati all’inizio di agosto in Costiera Amalfitana. I due, coinvolti in un furto di criptovaluta del valore di 14 milioni di dollari, erano stati fermati in seguito a un mandato d’arresto europeo emesso dalle autorità francesi. Avevano presentato ricorso contro la decisione della Corte d’Appello di Salerno, ma i giudici della Cassazione hanno ritenuto la sentenza conforme e priva di errori. Le motivazioni della sentenza sono state depositate di recente.

L’indagine

Le accuse a carico dei due sospettati includono riciclaggio aggravato, partecipazione a banda criminale organizzata, dissimulazione di proventi illeciti, e furto tramite attacco informatico. L’inchiesta, avviata dalle autorità francesi e condotta in collaborazione con le forze di polizia italiane, ha smascherato un’organizzazione criminale responsabile di un sofisticato attacco informatico ai danni di un exchange di criptovalute con sede nelle Isole Cayman.

Le autorità francesi, attraverso indagini dettagliate, hanno identificato tracce che suggerivano la presenza degli indagati in Italia. Grazie alla cooperazione internazionale, la Polizia Postale italiana è riuscita a localizzarli in una villa di lusso a Furore, dopo una serie di operazioni di pedinamento e sorveglianza.

Gli indagati, che conducevano una vita sfarzosa tra la Sardegna, l’Isola d’Elba e la Costiera Amalfitana, utilizzavano mezzi di trasporto esclusivi come voli privati e yacht.

Durante l’operazione sono stati sequestrati codici e chiavi per l’accesso a portafogli di criptovalute, dispositivi ledger e altri apparati informatici utilizzati per la gestione dei proventi illeciti.