Covid-19, Italia: i dati nel bollettino di oggi 4 marzo
Terapie intensive in affanno, crescita del numero dei contagi e la corsa al vaccino: il punto nel bollettino di oggi
I dati offerti dalla Protezione Civile mostrano una crescita allarmante, non solo nell’aumento dei nuovi contagi, ma soprattutto nei numeri delle terapie intensive e dei ricoveri. Ecco i dati del bollettino di oggi.
Il bollettino
Nel bollettino di oggi, cresce ancora il numero dei contagi, che oggi raggiunge quota 22.865, rispetto ai 20.884 casi registrati nella giornata di ieri. In lieve calo il numero dei decessi, seppure ancora troppo alto, all’incirca 339, 13.488 invece, il numero dei guariti di oggi.
Preoccupante è la condizione delle terapie intensive e soprattutto dei ricoveri. Soltanto oggi, i posti occupati dalle terapie intensive sale, infatti a +64, ma sono i ricoveri a preoccupare, con un incremento di +394. Sale così ulteriormente il tasso di positività, raggiungendo il 6,7%, un incremento dello 0,9% rispetto alla giornata di ieri.
Il vaccino
Prosegue la corsa al vaccino anti-Covid, secondo il bollettino, soltanto oggi sarebbero state somministrate 4.841.993 dosi. Eppure, gli sforzi sembrerebbero non bastare, come sottolinea Alessandro Vergallo, presidente del sindacato dei medici anestesisti e rianimatori Aaroi-Emac. Il principale problema, secondo Vergallo, potrebbe essere quello di sottovalutare la diffusione e l’aumento dei contagi, essendo focalizzati esclusivamente sulle terapie intensive.
Ospedali in affanno
Proprio oggi, come dichiarato all’Adnkronos Salute, Vergallo in rappresentanza dei medici anestesisti italiani, si dice preoccupato soprattutto tenendo conto dell’aumento del numero dei nuovi ricoveri: ‘Sotto il profilo delle rianimazioni siamo davvero in affanno, se guardiamo la tendenza della curva il rialzo dei ricoveri è preoccupante‘. Vergallo si sarebbe così detto pronto all’eventualità di un nuovo lockdown, forse un’unica arma in grado di tamponare l’emergenza delle strutture ospedaliere ormai al collasso: ‘Se ci ostiniamo a prendere come indice principale la saturazione delle terapia intensive significa guardare solo l’ultima spiaggia e così è tardi per intervenire. Questo mese sarà decisivo non c’è più tempo da perdere, se occorre un lockdown che si faccia, ma ora
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