29 Aprile 2021 - 18:35

Covid, Friuli Venezia Giulia: individuato un caso di variante indiana

variante indiana

Il pericolo delle varianti del Covid 19 continua. Accertato un nuovo caso di variante indiana (B.1.617) in Friuli Venezia Giulia. Ancora incerti i reali rischi

Conosciuta già da diversi mesi, la variante indiana del Covid 19 sbarca in Friuli Venezia Giulia. La mutazione, infatti, sarebbe stata riscontrata in un marinaio proveniente dall’estero. A renderlo noto sarebbe il vicepresidente della Regione con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, in seguito ad attenti accertamenti su gruppi di persone provenienti dall’estero.

Riccardi avrebbe così parlato di una persona ‘di origini argentine è stata invece riscontrata la variante inglese in un’ulteriore mutazione del virus, che potrebbe comportare il rischio di una riduzione della risposta immunitaria nei soggetti contagiati‘.

La variante indiana

Della variante indiana, B.1.617, se ne iniziava a parlare nell’ottobre del 2020, dopo le prime segnalazioni della cosiddetta variante inglese, diffusasi poi su larga scala in tutta Europa. La mutazione fu identificata tramite il sequenziamento di alcuni campioni prelevati durante i test di routine, fatti per accertare la positività o meno al virus.

Con il termine sequenziamento ci si riferisce a un’attenta analisi del campione, con lo scopo di individuare le caratteristiche del materiale genetico riconducibili al Coronavirus. Il sequenziamento rappresenta così la fase successiva al test molecolare, con cui si rivela soltanto la presenza del materiale genetico del virus, senza però, analizzarne le caratteristiche.

I ricercatori hanno finora attestato la presenza di una decina di mutazioni nella cosiddetta variante indiana, molto simile alle altre varianti già conosciute. Tuttavia, alcune mutazioni sembrerebbero rendere il Covid molto più abile nell’ingannare il nostro sistema immunitario, rendendo il virus molto più aggressivo.

I vaccini

Il pericolo delle varianti, sottolineato da Riccardo Riccardi, potrebbe essere quello di rendere meno efficace il lavoro del vaccino anti-Covid. In generale però, è difficile che un vaccino si riveli del tutto inefficace, anche nei confronti di una sua mutazione. Nonostante il pericolo, i pareri della comunità scientifica sembrano mantenere una certa fiducia, individuando nel vaccino un’arma valida, anche nei casi di mutazioni da Covid. Occorrerà tuttavia, attendere dati più certi a riguardo, considerando che le vaccinazioni in India procedono a rilento, in alcuni Stati, infatti, soltanto il 9% della popolazione avrebbe ricevuto la prima dose di vaccino.