Covid: terze dosi e contagio da Omicron
La variante Omicron contagia anche con la terza dose, le cause sono le tempistiche dei booster e il calo dell’attenzione sulle misure anti-Covid
Il Covid continua a correre in tutto il mondo. Omicron ha determinato un sostenuto aumento dei casi di Covid-19 in gran parte del pianeta. In Europa stiamo assistendo a una crescita vertiginosa dei contagi, con record di infezioni giornaliere in diversi Paesi, fra cui Francia, Germania e Italia. Negli ultimi giorni il nostro Paese ha fatto registrare oltre 50mila casi in 24 ore, raggiungendo nuovamente la soglia dei 500mila casi attivi. Mentre il numero dei morti giornalieri resta bel oltre le 100 unità, sta aumentando la pressione sul sistema ospedaliero e sul sistema di testing: laboratori e centri di analisi sono ormai al collasso e le strutture pubbliche e private non riescono a stare al passo delle richieste di tamponi, sempre più numerose.
Il calo di efficacia dei vaccini
La variante del Covid, con le sue numerose mutazioni nella proteina Spike, ha accentuato un aspetto già noto con Delta: l’efficacia dei vaccini rispetto all’infezione cala col tempo, tendendo ad annullarsi dopo qualche mese. al punto in cui siamo, si può considerare praticamente nulla la protezione dal contagio di chi ha fatto la seconda dose 5 o 6 mesi fa, così come sostanzialmente nulla è la copertura di chi è stato già contagiato in passato. Alcuni studi hanno però mostrato che anche chi ha fatto tre dosi è coperto in misura minore dal contagio, perché Omicron “buca parzialmente” lo scudo offerto dai vaccini. In altre parole, il booster aumenta la protezione ma non garantisce una copertura totale dal rischio di contrarre il virus.
Il possibile futuro aggiornamento
Omicron ha cambiato del tutto le carte in tavola ed è per questo che le case farmaceutiche stanno lavorando ad aggiornamenti specifici dei vaccini, che tengano conto delle caratteristiche della nuova variante.
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