Cresce la forza lavoro in Europa
Europa – Secondo la revisione trimestrale dell’occupazione nell’UE i tassi di attività sono in costante aumento, ma con differenze notevoli tra i paesi membri
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La UE ha pubblicato la revisione trimestrale di primavera della situazione sociale e occupazionale dell’Unione che conferma l’aumento costante della percentuale di persone, in età lavorativa (15-64 anni), che lavorano o stanno cercando attivamente un’occupazione.
Nonostante la crisi, dal 2008 i tassi di attività sono aumentati per l’UE nel suo insieme, in particolare per gli ultrasessantenni e per la fascia dai 55 ai 59 anni, che sta raggiungendo il tasso della popolazione totale in età lavorativa.
Ma questi andamenti ed i tassi variano, però, considerevolmente da uno Stato membro all’altro, da meno del 65% in Italia a oltre l’80% in Svezia. Ancora una volta i paesi del nord Europa si rivelano quelli con maggiori chance.
Nello specifico si evidenzia come il tasso di occupazione dell’UE sia appena tornato ai livelli pre-crisi, ma con notevoli differenze tra i paesi, dal 55% della Grecia all’80% dell’Estonia, della Germania e della Svezia.
Il rapporto evidenzia, inoltre, che la disoccupazione continua a diminuire riducendosi di 4,9 milioni di unità rispetto al picco di aprile 2013. Secondo la revisione trimestrale, anche i posti di lavoro a tempo indeterminato e a tempo pieno continuano ad aumentare, sebbene ad un ritmo più lento rispetto al 2014.
La Commissaria per l’Occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori, Marianne Thyssen, in una nota ha commentato: “L’aumento dei tassi di attività, in particolare per i gruppi di età più avanzata, è un segnale incoraggiante in vista dell’invecchiamento della popolazione europea, ma dobbiamo fare in modo che questo numero crescente di persone che vogliono lavorare sia ben integrato nei nostri mercati del lavoro e le competenze sono essenziali a questo fine. La nuova Agenda per le competenze per l’Europa, che presenteremo nelle prossime settimane, dovrebbe contribuire a trasformare questi tassi di attività in aumento in posti di lavoro di maggiore qualità”.
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