I rischi della crisi alimentare, a causa dell’invasione russa dell’Ucraina, stanno diventando sempre più concreti e pericolosi, soprattutto per quanto concerne beni di prima necessità quali grano ed olio vegetale. Scopriamo, insieme, che cosa sta accadendo.
Nel 2021 la Russia è stato il primo paese esportatore di grano con 39 milioni di tonnellate venduti all’estero mentre l’Ucraina il quinto con 17 milioni di tonnellate.
Stando alle stime delle più recenti indagini, il blocco del porto di Odessa e di altri porti nel Mar Nero imposto dalla Russia sta impendendo l’esportazione, via mare, di quasi tutto il grano disponibile in Ucraina. Inoltre, in alcune zone del mondo, è stata rilevata una significativa riduzione dei raccolti per via del caldo e della siccità.
Il Ministero dell’Agricoltura del paese ha, inoltre, comunicato un dato davvero preoccupante: Il raccolto del grano in Ucraina potrebbe essere inferiore del 20-30 % rispetto alle previsioni. Le cause alla base di questo disagio sono, essenzialmente, tre:
2. I campi che si trovano nelle zone risparmiate dal conflitto hanno necessità di forza lavoro, combustibile, acqua, infrastrutture e altre risorse per effettuare i raccolti.
3. Vi è l’impossibilità di utilizzare diserbanti e pesticidi, dato che vi è una forte carenza di questi prodotti chimici.
L’Europa sta cercando delle soluzioni alternative per consentire all’Ucraina di esportare il grano attraverso convogli ferroviari o convogli marittimi.
Il ministro degli Esteri lituano, Gabrielius Landsbergis, ha proposto la formazione di una coalizione navale per scortare le navi che trasportano il grano. Questa eventuale coalizione dovrebbe comprendere la Lituania, il Regno Unito, l’Egitto e altri paesi che presentano una forte carenza di grano.
La Russia si ritrova a dover fronteggiare problemi produttivi di minor calibro. Tuttavia, per via delle sanzioni di guerra, potrebbe ugualmente avere difficoltà ad esportare il grano.
Le sanzioni non interessano, nello specifico, questo ambito delle materie prime ma ci sono, ugualmente, difficoltà nel gestire i pagamenti per gli ordini a causa di alcune limitazioni nei sistemi bancari.
Le esportazioni di grano russo hanno subito una lieve diminuzione da febbraio. Tuttavia le consegne per Turchia, Siria, Iran ed Egitto sono sempre garantite.
Il prossimo raccolto russo, soprattutto a causa dell’impossibilità per l’Ucraina di soddisfare la propria quota di domanda, sarà venduto facilmente sul mercato.
Il Programma alimentare mondiale (WFP) delle Nazioni Unite, che si occupa di assistenza alimentare, ha preso in considerazione i dati relativi ai cinque anni appena trascorsi. Si evince che gli individui a rischio povertà sono quasi 193 milioni.
A febbraio il capo del WFP, David Beasley, in merito alla crisi alimentare e all’esportazione del grano, ha dichiarato:
«Se non ci occupiamo di questa cosa immediatamente, nel corso dei prossimi nove mesi vedremo carestie, vedremo la destabilizzazione di alcune nazioni e assisteremo a migrazioni di massa».
L’Ucraina è il primo produttore di semi di girasole mentre la Russia è al secondo posto. I due paesi hanno il controllo di circa il 12% del mercato dell’olio vegetale a livello globale.
In Italia e in altri paesi l’olio di semi di girasole è stato razionato dai supermercati. I produttori degli alimenti da forno, nel frattempo, hanno iniziato ad adoperare, per l’uso culinario, degli oli vegetali più reperibili ed economici.
In Europa sono numerosi i fattori che, congiunti, concorrono alla scarsa produttività agricola:
Gli Stati Uniti, invece, stanno fronteggiando un periodo di siccità, il peggiore degli ultimi dieci anni. I dati relativi alla produzione agricola sono davvero sconcertanti:
Nel 2021, in Cina, vi sono state delle forti alluvioni che hanno messo in difficoltà gli agricoltori ed i venditori di grano. Le forti piogge, infatti, hanno reso inutilizzabili, all’epoca, i campi per settimane, ritardando o rendendo impossibile la semina.
In India e Pakistan le temperature hanno raggiunto i 49 °C. Tutto questo ha causato danni importanti all’agricoltura, seccando le piante di grano durante le prime fasi della raccolta. Inoltre lo Stato federale dell’Asia Minore ha applicato, da una decina di giorni, un blocco di tutte le esportazioni di grano. Questo provvedimento ha provocato, immediatamente, un aumento sostanziale dei prezzi.
La Russia è uno dei principali produttori di fertilizzanti al mondo. Nella fattispecie, i fertilizzanti a base di azoto si producono impiegando il gas naturale, le cui forniture sono ridotte anche a causa della guerra in Ucraina. Di conseguenza ,ecco l’ordine della dinamica economica:
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