Crisi e rimpasto, il veto dei 5 Stelle sulla Boschi: “No grazie”
In un’ipotesi di rimpasto del Governo spunta il nome della Boschi. Ma il M5S leva gli scudi indignato: “Ha troppi scheletri nell’armadio”
Tira aria di crisi. Crisi di governo, quella ventilata, serpeggiata, minacciata a ogni pié sospinto in queste settimane e che ha fatto da sfondo anche al CdM per l’approvazione del Recovery Plan. E come in ogni crisi di governo che si rispetti, sullo sfondo aleggiano ipotesi di rimpasti per tentare di disinnescare la bomba che farebbe implodere l’esecutivo. Una di queste ipotesi vedrebbe Maria Elena Boschi in lizza per un posto nel Governo di Conte.
Ipotesi che ha immediatamente incontrato le reazioni sdegnate del Movimento 5 Stelle, da sempre ostile all’ex Ministra ultra-renziana. Secondo le indiscrezioni, la Boschi dovrebbe approdare al Ministero del Lavoro, sostituendo la grillina Nunzia Catalfo. Ciò potrebbe mettere a rischio il Reddito di Cittadinanza, cavallo di battaglia del M5S al quale Renzi ha dichiarato guerra sin dall’inizio. Sia chiaro, abolire il RdC sarebbe una mossa impopolarissima, specie in un momento come questo, ma se lo si fa passare come un provvedimento dell’intero esecutivo, a rimetterci sarebbero solamente Conte e i grillini.
“Boschi non può occupare alcun posto di Governo”
Contattado da Adnkronos, il senatore grillino Alberto Airola ha espresso tutta la contrarietà del M5S all’idea di lavorare fianco a fianco con la Boschi. “Bisogna essere coerenti. Ha troppi scheletri, no grazie. Boschi non può occupare alcun posto di governo a mio avviso. Ma questo lo penso anche di ministri come Paola De Micheli: una persona che dice che sui bus non si prende il Covid dimostra di essere inadeguata“. L’ultimo affondo, quello diretto all’attuale titolare dei Trasporti, lascia comunque intendere che nella maggioranza le ipotesi di rimpasto sono tutto fuorché remote. I 5 Stelle non hanno mai digerito, né dimenticato il sacrificio di Toninelli per far nascere il Conte bis.
Ma al di là della Boschi è l’idea stessa di una crisi di governo che fa andare il Movimento su tutte le furie, considerata da essi poco più che un’idiozia partorita dall’ego di Matteo Renzi, in un momento delicatissimo per le sorti della nazione. “Decretare invece la fine di questo governo è un atto gravissimo che mina l’unica vera occasione di rilancio economico della nostra Repubblica e rende impossibile la richiesta di nuovo scostamento per ristorare le aziende in crisi a causa della pandemia” scrive su Facebook il sottosegretario Villarosa, esprimendo viva preoccupazione su un altro tema caldo: il Decreto Ristori Quinquies e lo scostamento di bilancio necessario.
“Un mediocre manipolo di politicanti assetati di potere e poltrone”
Durissimo come sempre l’affondo di Alessandro di Battista, da sempre uno dei nemici giurati del Renzismo, che non ha mai risparmiato critiche alla Boschi e a Italia Viva. Li definisce “Un mediocre manipolo di politicanti assetati di potere e poltrone” in un suo post al vetriolo su Facebook. “Non so quel che farà o meno nelle prossime ore il manipolo di anti-italiani.” continua il Dibba, “Mi interessa quel che farà il Movimento. Ebbene io credo che se i renziani dovessero aprire una crisi di governo reale in piena pandemia, nessun esponente del Movimento dovrebbe mai più sedersi a un tavolo, scambiare una parola, o prendere un caffè con questi meschini politicanti.
La Boschi tenta di sfilarsi: “MES non MEB”
“Anche oggi polemiche su di me. Italia Viva ha chiesto al Governo di prendere il MES, non di prendere MEB” scrive la Boschi in un breve post, facendo un gioco di parole tra MES e l’acronimo con cui è famosa: MEB. “Come al solito i 5stelle non leggono fino in fondo. O non capiscono. Servono soldi per la sanità, non poltrone per noi” conclude la pupilla di Renzi, la quale finge di non aver notato che i fondi destinati direttamente alla Sanità nel Recovery Plan sono passati dai 9 iniziali a 20. E ci fa capire ancora una volta che le richieste di Italia Viva sono solo pretesti per agitare le acque.
Resta altissima la tensione nella maggioranza, con il Governo appeso a un filo. Italia Viva non ha votato il Recovery Plan per motivi assolutamente pretestuosi legati al MES, che ricordiamolo: va attivato dal Parlamento, e di certo non si può inserire nel Recovery Plan. Una macchietta insomma. Oggi, Matteo Renzi terrà una conferenza stampa in cui molti vedono l’ora in cui Renzi ufficializzerà il ritiro delle sue ministre dal Governo, aprendo di fatto la crisi. Nel frattempo, Conte ha già lanciato il suo ultimatum a Renzi: o dentro o fuori, se esci rimani fuori.
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