Crisi di Governo: l’irresponsabilità di Renzi e l’ultima possibilità
Matteo Renzi ancora una volta fa da ago della bilancia della crisi di Governo. E il PD cerca di riparare un buco insanabile
Il baratro verso cui è diretto il Governo sembra ormai non avere più limiti. Gli irresponsabili, nella storia politica, sono ormai cronici e non c’è più nulla di cui meravigliarsi. Il punto, però, è che mai si era assistito a qualcosa di così indecente soprattutto in un periodo in cui la pandemia, e quindi lo stato di emergenza, abbonda. La crisi di Governo potrebbe diventare realtà. Questo può essere assolutamente colpa della bramosia di potere di un partito piccolo piccolo che tenta di essere grande.
Il problema vero è che l’Italia, ora come ora, ha bisogno di un Governo stabile. Delle istituzioni autorevoli su cui possa poggiare il Paese. Su cui si possano creare le fondamenta e i presupposti per ripartire dopo il disastro creato dal Coronavirus. Creare una crisi di Governo al giorno d’oggi è fondamentalmente da irresponsabili, una vera e propria follia politica con cui lo stesso Matteo Renzi rischia di essere completamente estromesso anche dai suoi stessi elettori. La maggior parte dell’opinione pubblica, infatti, è comunque orientata in favore del Governo in virtù della mossa alquanto sciagurata.
Nel frattempo, c’è chi sta tentando di saturare questa ferita apparentemente insanabile, ed è il PD. Il partito, in queste ore, si trova tra due fuochi, con il compito di conciliare due lati completamente opposti. Roberto Gualtieri, in queste ore, sta tentando il tutto per tutto per riaprire il documento del Recovery Plan cercando di venire incontro alle nuove richieste sull’Agricoltura fatte ieri da Bellanova. I pontieri dem sono ancora in attività e non è escluso un incontro fra i leader di maggioranza.
L’ultima possibilità, quindi, per non lasciar spazio alle destre è il PD.
Il tempo
Contrariamente a quanto si crede, però, il Governo non sta correndo contro il tempo. Anzi, avrebbe ancora un po’ di margine per lavorare e ricucire lo strappo. Un Governo dimissionario non può far votare in aula lo scostamento di Bilancio, dunque Conte dovrebbe restare in carica fino al voto in Parlamento che permetterà di varare il decreto Ristori. Il 20 Gennaio si effettuerà il voto, dunque automaticamente c’è un’altra settimana di tempo per ricucire lo strappo e trovare un punto di equilibrio su cui poter gettare nuove fondamenta ed evitare una crisi insana. La verità è che, però, la crisi principale non è quella che si sta consumando nei palazzi, ma fuori.
Con la nazione alle prese con un’epidemia di portate galattiche, c’è bisogno di rimboccarsi le maniche e di non riproporre quei fatidici patti (un nome a caso: Nazareno) che farebbero definitivamente andare fuori bussola l’Italia. Il punto è che, almeno per ora, da parte di Italia Viva non c’è proprio l’intenzione di voler discutere e i fastidi e gli odi reciproci sembrano avere il sopravvento. Il sospetto è che, dall’altra parte, ci sia chi già vuole approfittarne, ovvero Matteo Salvini e Giorgia Meloni. E nulla può escludere la probabilità che Matteo Renzi possa correre proprio da loro due e dall’amato Berlusconi per creare un’alleanza e dare vita ad un nuovo “mostro politico”.
Ma questo significa, ovviamente, non avere a cuore l’Italia. Non solo perché così facendo si dovrebbero riaprire le urne in un momento così delicato, ma anche perché Sergio Mattarella la pazienza sembra averla smarrita da tempo. E il presidente della Repubblica non vuole assolutamente lasciare campo e perdere tempo per formare un nuovo Governo in un periodo come questo. Sarebbe qualcosa di irresponsabile e irreparabile. Dunque Sergio Mattarella diventa fondamentale per evitare un nuovo periodo nero della storia italiana.
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