Cyberbullismo, racconta una mamma: “Scrivevano chat false a suo nome”
Ennesimo episodio di cyberbullismo in Campania, a raccontare la vicenda è una mamma: “Avevano creato chat Whatsapp fasulle a nome di mia figlia e inviato tutto alla docente”
Essere vittime di cyberbullismo non significa solo trovare fra i commenti sui social parole sgradevoli. Fra le tipologie di bullismo online che abbiamo analizzato, c’è anche l’impersonation che avviene quando uno studente viola l’account di qualcuno e finge di essere un’altra persona.
La storia che vi raccontiamo oggi potrebbe proprio rientrare in questa categoria. A raccontare la vicenda è Veronica (nome di fantasia, ndr.), madre della vittiama, a InfoCilento.it. Tutto è iniziato quando si è accorta che sua figlia “rifiutava di presentarsi alle lezioni soprattutto nelle ore di una docente. Ricordo che più volte mi chiedeva addirittura di cambiare scuola. Solo dopo insistenza, mi rivelò la docente la discriminava in molte occasioni”.
La mamma, decisa a risolvere la questione, contattò l’insegnante per capire i motivi del rapporto con sua figlia. La docente spiegò che si sentiva offesa dalle volgarità rivolte alla sua persona dalla ragazza e da alcuni compagni. L’insegnante, infatti, sosteneva di aver ricevuto sul suo cellulare messaggi contenenti epiteti nei suoi confronti.
Veronica, giunta dal dirigente scolastico e basita per ciò che aveva udito, indaga sulla cosa: le viene mostrata una chat Whatsapp nella quale si leggevano una serie di offese scritte da sua figlia e da altri compagni. “Mi apparve – comenta Veronica – una conversazione anomala, poiché le espressioni volgari utilizzate da mia figlia e da un suo compagno in particolare, non appartenevano assolutamente al loro linguaggio corrente. C’erano anche una serie di elementi che facevano apparire chiara la circostanza che la chat presentasse delle anomalie”.
Chat whatsapp false
Dopo un’analisi attenta delle chat in questione, Veronica si rende conto che si trattava di conversazioni completamente fake. Attraverso un’applicazione facilmente scaricabile, la chat era stata montata ad arte per far apparire sua figlia e alcuni compagni in cattiva luce con la docente. Per Veronica, si trattava di cyberbullismo.
Conclude la mamma: “Mia figlia dunque, unitamente agli altri due suoi compagni, era vittima di taluno che scriveva a loro nome volgarità ed offese riferite alla docente inviando poi il tutto alla stessa, al fine di mettere in cattiva luce, probabilmente, mia figlia stessa ed i suoi compagni”.
I genitori della giovane si sono rivolti immediatamente all’autorità competente per poter risalire all’autore delle chat fasulle per tutelare la dignità della ragazza.
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