6 Novembre 2023 - 11:54

Cyberbullismo, presentato il progetto “Walk The Line”

A Reggio Emilia, è stata presentata la fase finale del progetto "Walk The Line" sul cyberbullismo. La sede è Palazzo Alvaro

Cyberbullismo

Una novità importantissima e davvero interessante. A Palazzo Alvaro, sede della Città Metropolitana di Reggio Calabria, hanno presentato la fase finale del progetto ‘I walk the line’, un programma di inclusione realizzato dalla Svi.Pro.Re. Il programma è offerto dall’Ente metropolitano in collaborazione con il ministero dell’Interno e previsto dal PON Legalità 2014-2020. Un bel modo per combattere il fenomeno del cyberbullismo.

Nel corso della presentazione sono intervenuti il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà, il vicesindaco Carmelo Versace, la dirigente metropolitana Domenica Catalfamo e l’amministratore unico di Svi.Pro.Re, Michele Rizzo. Ad essere coinvolti, sono stati molti giovani, soprattutto quelli compresi tra i 14 e 25 anni e considerati a “rischio devianza” e con i quali la Città Metropolitana ha avviato un articolato programma di incontri dedicati alla legalità, al bullismo e anche al cyberbullismo. Gli obiettivi principali sono l’inclusione e l’educazione alla legalità.

Dai primi riscontri avuti dal progetto, ad esempio, è emerso che il 24% degli intervistati ha subito azioni di bullismo e cyberbullismo. Il progetto intende quindi anche contrastare questi fenomeni attraverso un intervento sinergico tra diverse amministrazioni centrali, enti e realtà associative che proseguirà fino a fine anno.
Sul tema è intervenuto Michele Rizzo, amministratore di Svi.Pro.Re.: “L’obiettivo è di concludere il lavoro iniziato già da tre anni, ossia fare interagire giovani a rischio devianza, con loro coetanei che conducono una vita più normale. Vorremmo che tutti i giovani della nostra provincia, possano rigare dritto, che non significa fare cose brutte, sbagliate perché riteniamo che spesso possono essere sfortunati. Abbiamo parlato, e continueremo a farlo, di bullismo, cyberbullismo, osservazioni di genere, legalità, e di quanto è pericoloso il telefono cellulare, uno strumento che abbiamo sempre con noi ma che può essere ‘un’arma’ impropria.”