Cyberbullismo, vittima il 9% degli studenti della Val D’Aosta
In Val D'Aosta, otto studenti su dieci sono vittima del cyberbullismo. Proprio per questi ultimi, però, la propria scuola è sicura
Una lotta sempre più urgente e sempre più efficace, quella nei confronti del cyberbullismo. Nelle scuole delle città italiane e, soprattutto, in ambito adolescenziale, la lotta è praticamente fondamentale, per contrastare un fenomeno sempre più nocivo per i giovani. Purtroppo, in Val D’Aosta, la situazione è amplificata. Il 28% dei ragazzi della scuola secondaria ha dichiarato di avere subito episodi di prepotenza, mentre il 9% ha affrontato episodi di cyberbullismo.
I dati emergono da un monitoraggio, relativo al passato scolastico, effettuato sulla piattaforma di e-learning per docenti Elisa e riferito al campione che ha deciso di rispondere, perlopiù delle scuole secondarie di primo grado. Lo ha spiegato la sovraintendente agli studi, Marina Fey, durante la conferenza stampa di presentazione ad Aosta del “Bullizzometro“, un test di autovalutazione, sotto forma di segnalibro, elaborato dal reparto analisi criminologiche del Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche.
“Per il 78% degli alunni valdostani la propria scuola è un ambiente sicuro, con regole chiare in tema di bullismo e cyberbullismo. C’è però una discrepanza tra quanto dichiarato dagli alunni e il percepito dei docenti, probabilmente perché arrivano all’attenzione degli insegnanti solo gli episodi più gravi. Gli episodi di bullismo avvengono spesso nei momenti meno strutturati, meno controllati.” ha dichiarato Marina Fey.
La Fey ha poi proseguito: “In quasi tutte le scuole è presente almeno un referente per il bullismo – 86% alla primaria e 93% alla secondaria – anche se tale figura è ancora poco conosciuta dalla comunità scolastica. Bisogna continuare a investire in attività di sensibilizzazione e informazione, anche per realizzare azioni come la costituzione di gruppi di lavoro e la predisposizione di protocolli di intervento interni alle scuole per un primo esame dei casi di emergenza.“
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