Ddl Zan calendarizzato in Senato: testo in aula il 13 luglio
Ddl Zan: il Senato ha confermato la calendarizzazione della legge contro l’omotransfobia. Respinti i calendari proposti da Forza Italia e Lega
Nella riunione dei capigruppo di maggioranza sul ddl Zan non è stato trovato alcun accordo, infatti sono stati anche respinti i calendari alternativi proposti da Forza Italia e Lega che prevedevano l’approdo in aula della legge il giorno 20 luglio. L’Aula del Senato della Repubblica ha confermato la calendarizzazione della legge sull’omofobia il giorno 13 luglio alle ore 16:30.
Ultimamente il dibattito sul ddl Zan si era concentrato sulla proposta di Italia Viva di modificare la legge: il partito di Matteo Renzi dice di voler trovare un compromesso con la destra. Ma il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, che sostengono la legge così come è già stata approvata alla Camera, accusano Renzi di tramare con il leader della Lega Matteo Salvini.
“I voti ci sono, ognuno si assuma le sue responsabilità. Se è stato calendarizzato il ddl Zan, vuol dire che i voti ci sono” ha commentato il segretario del Pd Enrico Letta. “Allora, in trasparenza e assumendosi ognuno le sue responsabilità, andiamo avanti e approviamolo”.
Perché si chiama così?
Si chiama Ddl Zan perché il suo relatore è il deputato Alessandro Zan, esponente della comunità LGBT italiana. Con l’approvazione in Senato, ci sarebbe quindi l’istituzione in Italia di alcuni nuovi reati, l’istituzione di una giornata nazionale contro le discriminazioni (il 17 maggio) e lo stanziamento di quattro milioni di euro all’anno per iniziative di contrasto al fenomeno.
Le pene previste per chi violerà questa legge sono severe: dalla reclusione fino a un anno e 6 mesi (o una multa fino a 6.000 euro) per chi istiga o commette atti di discriminazione contro le categorie citate, fino ai 4 anni di reclusione per chi partecipa o favorisce le organizzazioni, le associazioni, i movimenti, i gruppi che hanno lo scopo, o uno degli scopi, nell’incitamento alla discriminazione o alla violenza sulle suddette categorie.
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