Diabete, esistono cinque tipi e non due come si credeva
Secondo un recente studio, non esisterebbero solo il diabete tipo 1 e tipo 2, bensì cinque forme diverse. Vediamo quali sono i sintomi e i soggetti più colpiti
Fino a pochi giorni fa, era convinzione comune che il diabete si dividesse in due categorie: tipo 1 e tipo 2. Un recente studio, pubblicato il 1 marzo su Lancet Diabetes & Endocrinology, ha individuato quattro sottogruppi del diabete tipo 2, facendo salire le forme della malattia a cinque.
La scoperta è stata fatta da un gruppo di ricercatori dell’Università di Lund, in Svezia ed è stato condotto su un campione di 15 mila pazienti.
Diabete tipo 1 e tipo 2
Il tipo 1 è quello che si manifesta in giovane età e che comporta un malassorbimento del glucosio a causa della mancata formazione dell’insulina. È una malattia autoimmune che, ad oggi, non può essere curata ma può essere tenuta sotto controllo con dei farmaci. Il tipo 2, invece, si manifesta in età adulta ed è caratterizzato dall’impossibilità di utilizzo dell’insulina da parte delle cellule.
Lo studio
Secondo i ricercatori, invece, il diabete tipo 2 può essere suddiviso in 4 sottogruppi, per un totale di cinque:
- Gruppo 1, che corrisponde essenzialmente ai soggetti affetti da tipo 1, la forma autoimmune.
- Gruppo 2, in cui i pazienti sono giovani come nel gruppo precedente, ma l’origine della malattia non è autoimmune ma riconducibile alla mancata formazione di insulina da parte delle cellule del pancreas. Si tratta di una forma abbastanza seria che può portare a gravi conseguenze.
- Gruppo 3, che coinvolge persone in sovrappeso con insulino-resistenza grave. Anche questa categoria è a rischio per la possibile insorgenza di malattia renale.
- Gruppo 4, con pazienti di mezza età e diabete riconducibile all’obesità.
- Gruppo 5, soggetti anziani in cui il metabolismo viene leggermente alterato dall’età.
Mentre i gruppi 2 e 3 sono quelli più a rischio, i gruppi 4 e 5 possono migliorare la loro condizione di salute cambiando alimentazione e stile di vita.
Tutte i cinque gruppi di diabete sono stati, infine, caratterizzati geneticamente. Ciò significa che si può più facilmente diagnosticare la malattia ed applicare una terapia mirata e più efficace.
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