31 Maggio 2017 - 12:50

Doctor Who 10×07 ‘The Pyramid At The End Of The World’ – La Recensione di Zon.it

Doctor Who

Doctor Who torna questa settimana con la seconda parte della trilogia dei Monaci: episodio ricco di tematiche forti, un ritmo concitato e un colpo di scena geniale e necessario

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“La paura è temporanea, l’amore è schiavitù”

Questa è la citazione dell’episodio che più racchiude l’essenza di quello che è stato il secondo atto della tanto attesa “trilogia” di questa stagione finale di Moffat in Doctor Who. The Pyramid At The End Of The World mischia tematiche come la guerra, la schiavitù e, appunto, l’amore, con una delicatezza mista alla stesura di un progetto che diverrà concreto solo nell’episodio successivo.

La Trama

Una piramide antica di 5,000 anni si erge al centro di un campo di guerra, dove le armate cinesi, russe e americane stanno per scontrarsi. Ci sono molti problemi a riguardo, ma quello che intriga di più il Dottore è questo: il giorno precedente lì non esisteva nessuna piramide. Il Dottore, Bill e Nardole affrontano un’invasione aliena senza precedenti: prima che la loro conquista possa iniziare, questi alieni devono chiedere il permesso della razza umana…

I Monaci: razza aliena innovativa

Stephen Moffat è sempre stato famoso per la creazione di creature aliene innovative all’interno dell’universo di Doctor Who, sin dall’era Davies. Tra esseri con la maschera a gas al posto del volto, statue che ti trasportano in un’altra epoca se si osservano con la coda dell’occhio, e esseri presenti da

sempre ma dimenticati da tutti subito dopo aver voltato loro la testa, ciò che colpisce principalmente il pubblico è sicuramente la voglia dello sceneggiatore di dar forma alle paure più recondite dell’essere umano.

Anche i monaci, ultima razza aliena da lui creata, non fanno alcuna eccezione. Dopo un episodio in cui viene mostrata la paura dell’essere umano di non essere mai esistito, ma di essere bensì parte di un programma gestito da altre entità, quello di questa settimana presenta, invece, sfumature differenti. I monaci hanno intenzione di conquistare il mondo, ma con il consenso degli esseri umani stessi

Questa rappresenta sicuramente una svolta rispetto a quanto visto in Extremis (10×06), nonché una delle tentate conquiste aliene più innovative della storia dello show. I monaci conoscono ormai ogni punto debole dell’umanità, e hanno deciso che dovrà essere proprio questo il momento in cui dare inizio al loro dominio, in vista di una catastrofe imminente.

La fine del mondo

Dopo gli spettacolari The Zygon Invasion e The Zygon Inversion (rispettivamente 9×07/9×08) pensavamo che non ci sarebbero stati mai e poi mai episodi incentrati sulla guerra più toccanti ed attuali di quelli. Questa 10×07 ha però, inaspettatamente, ricreato quelle atmosfere, facendo riflettere il telespettatore forse alla stessa identica maniera. Perché i Monaci, dopo aver visto davanti ai loro occhi tutta la storia dell’umanità, scelgono proprio il 2017 come anno della conquista? Beh, la risposta è semplice e agghiacciante al medesimo tempo: il mondo è debole ora.

Questo episodio è emblemematico proprio a seguito della tragedia avvenuta a Manchester, evento che ha talmente sconvolto l’Inghilterra da costringere la BBC a tagliare un riferimento agli attacchi terroristici da parte di Bill.

Fanno ridere con amarezza queste coincidenze (da ricordare infstti che gli episodi della nona stagione sopra

citati andarono in onda proprio il giorno prima dell’attacco terroristico che colpì Parigi nel novembre 2015) così come l’intero episodio non è altro che un’eterna triste metafora della realtà contemporanea, che diviene sempre più cupa e priva di speranza.

I riferimenti all’apocalisse non hanno solo a che vedere con la guerra. Un altro grande male dell’umanità sembra proprio essere la tecnologia scientifica, rappresentata dalle figure dei due scienziati che, senza volerlo, creano un’epidemia batterica che, se non fermata, rappresenterebbe la fine per il genere umano.

Il mondo è ciclico e i suoi mali si ripresentano costantemente: sembra quasi che i Monaci vogliano ricreare le stesse dinamiche che in passato avevano messo in crisi l’umanità (le grandi epidemie e guerre della storia), mischiando periodi temporali differenti e plasmando un micromondo che sia una sintesi di tutta la vicenda dell’uomo sulla terra.

Anche il solo fatto di risiedere all’interno di un’antica piramide ci fa comprendere quanto passato e presente siano stati sapientemente miscelati, con lo scopo di delineare un futuro in cui il genere umano si sottometterà volontariamente e con amore al grande demone che sta minacciosamente estendendo le sue braccia sul mondo intero.

L’eroismo di Bill e l’errore del Dottore

Il Dottore sbaglia, lo sappiamo benissimo e diversi episodi della nuova era della serie ne sono una testimonianza vivissima (The Water Of Mars – episodio speciale di Doctor Who – vi ricorda qualcosa?).

Nonostante ciò, esistono modi e modi di errare durante il percorso, e quello compiuto in questo episodio è stato sicuramente il più umano  e delicato di tutti.  Il nostro Twelve è ancora cieco dopo aver salvato Bill in Oxygen, e non vuole assolutamente arrecare dolore alla ragazza raccontandogli l’accaduto.

Per questa ragione mente per tutto l’episodio, portando Bill ad accettare la sottomissione dei Monaci pur di far riacquistare la vista al suo amato maestro di vita. La nuova companion, che abbiamo amato conoscere durante la prima fase della stagione, è giunta al punto di svolta in cui tutte le assistenti che l’avevano preceduta arrivano (chi prima, chi dopo): dovrà salvare l’umanità da sola, ora che l’invasione è iniziata e la causa di tutto ciò è proprio il dottore. Il sacrificio di Bill è dettato dall’amore, il terzo elemento dell’episodio che compensa gli altri due.

Fin quando esisterà l’amore, il mondo non sarà in pericolo. Il mondo potrà ancora essere salvato. Con questa speranza la signorina Potts affronta il destino, assumendo un ruolo che vedremo concretamente in azione nell’epico finale di questa trilogia. Il dottore si alleerà con il nemico? Perché Bill sparerà al Dottore? Nardole aprirà il caveau? Come mai Missy conosce i Monaci?

Il demone nell’ombra

Un’altra particolarità interessante di questa storia è, senza alcun dubbio, l’assenza totale del nemico principale sulla scena. Chi è il demone? Perché vediamo solo i Monaci, suoi servi, e non il grande malvagio in questione? E se il demone fosse in realtà niente di meno che il MAESTRO? In fondo non sappiamo ancora in quali vesti tornerà e quale ruolo giocherà all’interno della vicenda, soprattutto ora con Missy nel caveau e la sua presenza all’interno della stagione che desta scalpore ancora adesso, a un mese e mezzo dall’annuncio. Rivedremo la nemesi del Dottore interpretata da John Simm la settimana prossima? Non ci resta che attendere.

Conclusioni finali

The Pyramid At The End Of The World è un ottimo prosieguo del precedente episodio di Doctor Who, che possiamo considerare come prologo della vera vicenda. Attraverso tematiche forti e un cliffhanger finale che ci fa sperare che l’episodio continui, rappresenta sicuramente un altro ottimo esempio di alta televisione e delle vicende, sempre più oscure, della dodicesima reincarnazione del dottore. Nella 10×08 di Doctor Who vedremo la scena della rigenerazione presente nel trailer della stagione.

Cosa succederà? L’ora finale si avvicina…

VOTO: 9.9/10

 

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