Draghi, premier in visita agli alunni di Sommacampagna
L'Italia cerca la pace" così il premier si presenta agli scolari in provincia di Verona. "Guardate con ottimismo al futuro"
Ormai il periodo scolastico sta volgendo a termine. Altre poche settimane e gli scolari di tutt’Italia inizieranno le consuete vacanze estive. Ma in provincia di Verona, precisamente a Sommacampagna, c’è ancora tempo di fare qualche incontro importante all’interno delle mura scolastiche. Infatti nella giornata di oggi in una certa scuola media si è presentato il premier Mario Draghi.
Lo scopo della visita è stato quello di avere un incontro con gli alunni, per avvicinare i più giovani ad alcuni argomenti di assoluta attualità. Dal conflitto tra Ucraina e Russia, passando sia per la pandemia che al momento della sua elezione come premier, sino ai ringraziamenti a chi gli ha permesso di raggiungere tali obiettivi, Draghi si è aperto completamento ai ragazzi di Sommacampagna.
La guerra tra Russia ed Ucraina
“Chi attacca ha sempre torto. C’è differenza tra chi è attaccato e chi attacca, bisogna tenerlo in mente. Come quando uno per strada è grosso grosso e dà uno schiaffone a uno piccolo”. Queste le parole del premier sulla decisione russa di attaccare l’Ucraina. Nonostante i suoi tentativi di mediazione con Putin tramite alcune telefonate, Draghi spiega come invece il dialogo con il presidente statunitense Biden sia stato “più fortunato“. “Ho chiesto a Biden di chiamare Putin, e il giorno dopo si sono sentiti non loro ma i loro ministri della Difesa”.
“Gli italiani sono stati bravissimi. Sono arrivati quasi 120.000 profughi ucraini e le famiglie italiane hanno aperto le loro case. Le regioni e i comuni hanno fatto tantissimo” aggiunge il premier, spiegando l’umanità dimostrata dal popolo italiano, in soccorso delle vittime del conflitto. “Mi commuove quello che accade nelle scuole. Sono arrivati circa 4500 minori non accompagnati, che sono stati tutti inseriti. Gli insegnanti sono stati formidabili e ragazzi come voi molto ospitali. Il Presidente ucraino ci ringrazia sempre”.
La pandemia
“Spero che l’anno prossimo non ci sia più bisogno di mascherine, e che la pandemia non ritorni. So quanto avete sofferto, alla vostra età è importante stare insieme”. Il premier fa una breve riflessione anche sul periodo di pandemia che ha messo in ginocchio il mondo intero. Per i ragazzi, come per il resto chiunque, è stato un bruttissimo momento delle loro vite, in particolare in una fase della propria vita dove la interazione con i propri coetanei è necessaria per la loro crescita.
“Gli insegnanti vi aiutano ad avere consapevolezza, assieme ai genitori, ma anche i vostri amici. Stare insieme aiuta a capire chi siete, con amore, con bontà, con allegria. Vi dovete divertire“, osserva il premier. La speranza quindi è che il peggio sia ormai passato, e che in futuro non possano essere necessari futuri lockdown forzati.
La nomina e i ringraziamenti
“Non sono stato eletto ma nominato. Il presidente Mattarella mi ha chiamato e mi ha chiesto se me la sentivo. Io ho detto si.” queste le parole del presidente del Consiglio riguardo la decisione di Mattarella di affidargli la carica di premier. “Mi sono venute in mente le cose che dovevo fare. Era un momento molto difficile: il virus circolava dappertutto, c’era molta gente che moriva, l’economia andava male. Ho pensato a come affrontarle. La responsabilità la sento molto. E questo è parte della serietà. Guidare un Paese in un momento difficile è responsabilità. Ma la responsabilità è anche agire, fare le cose”.
Poi Draghi si lascia un po’ andare. Infatti il premier si esprime con sincerità riguardo le persone importanti che hanno permesso all’attuale presidente del Consiglio di aver percorso il cammino intrapreso sino ad oggi. “Io devo moltissimo ai miei genitori, soprattutto dal punto di vista psicologico e formativo, per l’amore per il lavoro che mi hanno insegnato e il rispetto delle regole e una coscienza di quello che sei. Ho avuto degli insegnamenti straordinari a scuola, all’università e negli studi fatti in America e in Italia. La gente non capisce quanti insegnanti bravi ci sono. Sono quelle persone che non solo si sacrificano ma si divertano a stare. Sono quelli che danno i primi messaggi della vita, aiutano a trovare la consapevolezza di voi stessi”.
“Ma la persona che devo ringraziare negli ultimi quaranta-cinquantanni è mia moglie, per la capacità di capire i momenti. Per la famiglia, i figli…” Così il premier conclude il suo breve omaggio verso sua compagna di vita, accolto dallo scrosciante applauso dei ragazzi presenti.
La speranza per il futuro
“Dovete guardare con ottimismo al futuro, perché voi diventiate protagonisti del futuro, è una partita da vincere sennò perché giocare? Siate contenti di starci nel futuro e niente ansia mi raccomando” Questo l’ultimo invito del premier verso i giovani alunni di Sommacampagna.
“Questo momento resterà nella storia della nostra scuola ma anche nei cuori, perché abbiamo bisogno di ricostruire la fiducia nei riguardi delle istituzioni, e la fiducia si conquista partendo dagli incontri e dai piccoli”. Le parole appena trascritte sono quelle di Emanuela Antolini, dirigente dell’istituto comprensivo di Sommacampagna “Hanno bisogno di punti di riferimento in famiglia, a scuola, di essere competenti e preparati ma anche fiducia nel territorio, in chi amministra la cosa pubblica. In due anni e mezzo abbiamo vissuto momenti di paura, di ansia, di pericolo, e mentre pensavamo di stare meglio affrontiamo una brutta guerra nel territorio europeo. I bambini hanno bisogno di uno sguardo positivo nel futuro, e questo comincia dalla sua presenza qui dalle sue risposte, una semina importante per la nostra nazione”
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