Elena Bonetti: la docente universitaria anti-Pillon alla Famiglia
L’esordio di Elena Bonetti, neo-ministro per la Famiglia, è da record. Già presa di mira da Pillon, la sua nomina segna una gran discontinuità
Si cambia squadra, e si cambiano anche uomini. Anzi, donne, per la precisione. Tra le tante “quote rosa” entrate a far parte del Governo ce n’è una in particolare che segna un’incredibile discontinuità con il precedente esecutivo. Stiamo parlando di Elena Bonetti, nuovo ministro per la Famiglia del Governo italiano. Quest’ultima rappresenta una vera e propria rottura con lo scorso ministro leghista, ovvero il già tanto chiacchierato Lorenzo Fontana.
Quarantacinquenne, giovane, mantovana, matematica, docente universitaria di Analisi, è la nuova ministra per le Pari opportunità e la Famiglia. Il suo profilo completamente opposto a quello del Governo precedente ha permesso già a lei di entrare nelle mire delle ambizioni leghiste, che già incominciano a denigrarla pesantemente. Alla base, vi è soprattutto un provvedimento molto chiacchierato del 2014. Insieme al sacerdote Don Gallo, infatti, firmò un appello per chiedere allo Stato di riconoscere le unioni fra le persone dello stesso sesso e alla Chiesa di rivedere le proprie posizioni.
Molto ligia al dovere, Elena Bonetti considera la politica come un vero e proprio servizio nei confronti dei cittadini. Nella sua biografia, si legge: “Nella ricerca ho imparato che si cresce se si gioca in squadra. La passione educativa e il desiderio di accompagnare le giovani generazioni ad essere buoni cittadini, capaci di contribuire a scrivere una storia bella e generativa per la nostra comunità, trovano le radici nel mio cammino scout. Su questa strada ho imparato la bellezza del camminare insieme, la felicità e la pienezza che nascono dal servizio, il coraggio di dire sì, la chiamata a lasciare il mondo migliore di come l’abbiamo trovato.”
Buon lavoro, Elena.
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