Elezioni Politiche 2018, l’incertezza è la vera vincitrice. Le conseguenze del Rosatellum 2.0 in base alle prime proiezioni
Le
Elezioni Politiche 2018 si sono appena concluse e, come ampiamente preannunciato, a vincere è stata senza dubbio l’incertezza. Come detto in un precedente approfondimento,
il Rosatellum 2.0 ha avuto il merito di non premiare nessuno a causa dei meccanismi elettorali che rendono impossibile la formazione di maggioranze. Pur trattandosi di dati non definitivi – che comunque non risolverebbero il problema in questione – si può dire chiaramente che il paradosso fuoruscito dalle
Elezioni Politiche 2018 prevede una serie di soluzioni non del tutto praticabili. In primo luogo, stando a quanto portato alla luce dagli istituti statistici, ciò che appare evidente è che
un Governo senza la presenza del M5S non potrebbe esistere. Questo dato, che complica e non poco la situazione, deve essere inoltre confrontato con le percentuali prese dai singoli gruppi da spendere in sede di trattativa politica. Infatti, qualora i numeri di
FI e
Lega fossero confermati, si andrebbe incontro ad uno stallo causato dalla minore
forza di trattativa delle componenti. A ciò, inoltre, va aggiunta anche la volontà del
Presidente della Repubblica di assegnare il mandato presidenziale. Dato l’impasse ci sarebbero solamente due possibili soluzioni che non solo escluderebbero le fatidiche – e tante cercate –
larghe intese, almeno per come ce le si immagina (
Pd e
FI insieme) ma spalancherebbero scenari totalmente diversi fra loro. Difatti, se da un lato la coalizione di
centro-destra potrebbe chiedere l’incarico – in quanto vincitore, seppur mutilato, delle
Elezioni 2018 – dall’altro potrebbe fare lo stesso il movimento guidato da
Luigi Di Maio. Gli scenari condurrebbero a due reali conseguenze con il
centro-destra a cercare di imporre un nome gradito a uno dei due gruppi maggiori, con
FI e
Tajani in vantaggio rispetto a
Salvini, e
Di Maio a cercare disperatamente un appoggio – seppur per un Governo di scopo – da gruppi tendenzialmente in antitesi. L’ultima soluzione potrebbe essere
addolcita solamente con una convergenza tra
Pd, o almeno parte di esso (
Emiliano?), e
LeU, o quel che ne rimane, ma il tutto sarà verificabile solamente a dati certi.