13 Maggio 2019 - 15:59

Elezioni Sicilia: il ruggito di Luigi Di Maio e la risalita dei 5 Stelle

isis Luigi Di Maio

Luigi Di Maio ha esultato per la vittoria alle elezioni comunali in Sicilia. Caltanissetta e Castelvetrano tornano nelle mani del Movimento

A due settimane dal voto ufficiale per le Elezioni Europee, il Movimento 5 Stelle rialza la testa. In Sicilia, infatti, il primo turno delle amministrative aveva segnato un calo del partito pentastellato, che aveva perso Gela e Bagheria vedendo crescere la Lega. Nel ballottaggio, però, la situazione si è riequilibrata, con la conquista da parte dei grillini di altri due comuni fondamentali per la regione: Caltanissetta e Castelvetrano. Che questo sia il segnale di una lenta risalita da parte del partito di Luigi Di Maio?

È sempre così. Ogni volta che ci danno per morti, noi torniamo più forti di prima. Vi avevano raccontato di un crollo, vi avevano detto che non ce l’avremmo fatta. Ebbene, abbiamo vinto un’altra volta.” ha commentato Luigi Di Maio, tramite un lungo post su Facebook.

Abbiamo vinto a Caltanissetta, unico capoluogo al voto in Sicilia, dove da soli abbiamo sconfitto la coalizione di centrodestra grazie al nostro candidato Roberto Gambino. Ma anche a Castelvetrano, il paese del boss Matteo Messina Denaro che aveva visto due anni fa il commissariamento del Comune per infiltrazioni mafiose, insieme al nostro Enzo Alfano.” ha poi dichiarato.

Ma non è ancora finita: il 26 Maggio ci saranno anche le Elezioni Europee e così come in Sicilia, ancora una volta, la scelta sarà tra chi vuole guardare avanti e chi, invece, spera in un altro Patto del Nazareno. A Gela, il PD di Zingaretti è tornato a coalizzarsi con Forza Italia. Ma sento anche di continue telefonate tra la Lega e Berlusconi. Non so cosa ne pensiate voi, ma la coerenza a casa mia un valore ce l’ha.” ha poi concluso.

Il ritorno al “soli contro tutti”

Dopo un anno abbondante di Governo, la spinta propulsiva anti-politica che animava il Movimento 5 Stelle e Luigi Di Maio è tornata a pulsare. E questa volta non ha come destinatario solamente i partiti di vecchia concezione come PD e Forza Italia, ma anche il proprio alleato di Governo con cui è sempre più in rotta.

In Sicilia, come è ovvio che sia, si è notato ancora una volta come la direzione intrapresa dallo stesso partito grillino sia quella del ritorno alle origini. Questo cambio di rotta improvviso ha una ragione sostanziale alla base che è tutta quanta da ricollegare all’imminente battaglia per le Elezioni Europee. Se la Lega, infatti, non è così sicura di garantire il botto che è stato promesso a più riprese dallo stesso Salvini, il Movimento 5 Stelle parte in sordina. L’obiettivo, infatti, è quello di avere basse aspettative per puntare ad un risultato che potrebbe essere potenzialmente sorprendente.

Il ritorno alla tecnica che ha aizzato le masse e portato tanti elettori a votare il nuovo partito è fondamentale soprattutto in questo frangente. Mancano, infatti, pochi giorni alla manifestazione che delineerà definitivamente i rapporti di forza del Governo sia dal punto di vista nazionale che internazionale.

Per rimediare al profondo abisso che ha animato le vicende del Movimento, portandolo da oltre il 30% a poco più del 20% (addirittura superato dal PD nei sondaggi, per un breve periodo), Di Maio ha pensato alla ricetta originale da riproporre come esperimento in Sicilia. Almeno per essere agli inizi, sembra che il tutto stia funzionando alla grande, in quanto anche la stessa Lega sta precipitando nei sondaggi proprio alla vigilia dell’appuntamento più importante.

D’altronde, la formula utilizzata dai 5 Stelle è la stessa utilizzata da Salvini, in copia speculare. La cultura dell’identità ha funzionato e per questa tornata sembra che il Movimento 5 Stelle voglia dare davvero filo da torcere.