8 Luglio 2015 - 18:59

Emendamento Meloni: parlano i giuristi

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L’opinione di alcuni dei massimi rappresentanti del mondo accademico italiano circa l’Emendamento Meloni espresso in un documento emanato dalla Conferenza Nazionale dei Direttori di Giurisprudenza e Scienze Giuridiche

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Parlano chiaro i Direttori italiani di Giurisprudenza e Scienze Giuridiche all’indomani della lieta notizia circa l’Emendamento Meloni. La proposta, già approvata dalla I Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati che prevede, con riferimento ai concorsi per l’accesso alla P.A., la possibilità che il voto di laurea sia valutato “in rapporto a fattori inerenti l’istituzione che lo ha assegnato e al voto medio di classi omogenee di studenti”, verrà ritirata.

La notizia ha fatto tirare un sospiro di sollievo a studenti e rettori, già da giorni mobilitati a sfavore di un tale emendamento. I Direttori di Giurisprudenza e Scienze Giuridiche hanno deciso di esprimere il proprio parere tramite un documento, inviato direttamente al Ministro  per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, in cui appare chiara la posizione circa l’emendamento.

“La Conferenza Nazionale dei Direttori di Giurisprudenza e Scienze Giuridicheè scritto nel documentopur prendendo atto dell’impegno assunto dal Governo di ritirare l’emendamento 13.38, non può non esprimere le proprie riserve e la propria preoccupazione non solo con riferimento al merito della previsione che ora si comunica di voler ritirare ma anche, più in generale, riguardo al metodo adottato”

Emendamento Meloni: parlano i giuristi

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Chiara la preoccupazione dei professori che sottolineano come “la stessa presentazione e approvazione dell’emendamento desta perciò allarme, in quanto espressione di un intervento estemporaneo e settoriale”.

“Una disposizione siffatta produrrebbe – si legge nel documento – conseguenze significative e potenzialmente distorsive, sul sistema universitario nazionale, collocandosi oltretutto al di fuori di un disegno organico attento alle “differenti” condizioni nelle quali le “differenti” istituzioni universitarie assolvono i propri compiti istituzionali di didattica e di ricerca”.

I Direttori hanno quindi deciso di esprimersi, mettendo nero su bianco un’attenta analisi dell’emendamento in questione, chiarendone la poca coerenza e possibilità di attuazione. Firmato dal Presidente della Conferenza, il prof. Giovanni Lucchetti dell’Università di Bologna, il documento si chiude con l’auspicio della Coferenza che “ogni scelta in materia universitaria sia, per il futuro, oggetto di un ampio e diffuso confronto con tutte le sue componenti”.

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