13 Settembre 2022 - 10:32

Emmy Awards: cosa ricorderemo dell’edizione 2022

"Squid Game" fa la storia ma "The White Lotus" non ha rivali: tutto sulla cerimonia di premiazione degli Emmy Awards 2022

emmy awards 2019

Non avrà vinto il premio più ambito ma Squid Game ha fatto comunque la storia: non solo è la prima serie non in lingua inglese ad essere candidata agli Emmy Awards, ma Hwang Dong -hyuk è il primo regista coreano a vincere un “Oscar della Tv” nella propria categoria di riferimento. “Da quando abbiamo ricevuto 14 nomination, continuano a dirmi che ho fatto la storia”, ha detto lui questa notte sul palco del Microsoft Theatre di Los Angeles, “Ma non l’ho fatta certo da solo: voi avete portato Squid Game su questo palco. Spero non sia l’ultima serie non inglese ad essere presentata su questo palco, e spero non sia il mio ultimo Emmy”, ha concluso annunciando quindi la seconda stagione del drama distopico, tra i prodotti bandiera Netflix.

Gli altri premi

Tra le attrici, due bis: Zendaya trionfa per Euphoria mentre Jean Smart si conferma Miglior Attrice in una Serie Commedia per Hacks. Meglio di loro fa solo Julia Garner, per la terza volta consecutiva Miglior Attrice non Protagonista in una Serie Drammatica per il suo ruolo in Ozark. La controparte maschile risponde con un veterano (Jason Sudeikis Miglior Attore Protagonista di una serie Commedia per Ted Lasso) e il nuovo che avanza e che risponde al nome di Lee Jung jae, Miglior Attore Protagonista in una Serie Drammatica, il primo coreano, per Squid Game: “Grazie al regista per aver portato l’attenzione sui problemi del nostro Paese, e grazie a chi ci sta seguendo dalla Corea”.

“The White Lotus” domina

La parte del leone nell’edizione 2022 degli Emmy Awards, la prima più smaccatamente post-pandemica anche per il ritorno in grande stile del red carpet e del glamour da sempre legato al successo e all’attesa attorno kermesse, spetta alla miniserie The White Lotus, che alla fine della serata condotta da Kenan Thompson del Saturday Night Live, si porta a casa ben 10 statuette tra cui quella alla Miglior Miniserie, per la regia di Mike White, la sceneggiatura e quella al Miglior Attore non Protagonista per Murray Bartlett.

Il Miglior Reality Show è invece “Watch out for the Big Girrrls” della popstar Lizzo, che quest’estate ha conquistato anche l’airplay radiofonico italiano con About Damn Time. Splendida in un abito di tulle rosso, il suo acceptance speech è quello di una donna che ha raggiunto l’obiettivo più importante e difficile di una intera vita, amarsi: “Quando ero piccola volevo vedere in tv una ragazza grassa come me, nera come me, bella come me. Tornassi indietro, alla Lizzo di dieci anni direi Non la vedrai quindi devi andare tu”.