Moglie Modello: un’enciclopedia per arrischiarsi nella perfezione
Un tutorial per tutto: finalmente un’enciclopedia per insegnare a tutte le donne – meglio: per tutti i coniuge 2 – come essere una Moglie Modello
[ads1]Diciamolo: in questo periodo di grave crisi economica e di grandi mutamenti è sempre più urgente ritrovare identità e corretta consapevolezza di sè. In un momento storico in cui la famiglia è in crisi e sta mutando radicalmente nelle sue espressioni, si pone necessario ridefinire i contorni di ogni cosa, a cominciare dalle mogli. È innegabile che la crisi della famiglia sia dovuta ad un’emancipazione eccessiva della donna, sempre meno moglie e madre. Un’enciclopedia dal tratto scientifico era ciò di cui sentivamo il bisogno perchè la donna potesse recuperare la giustezza del suo ruolo di sposa, sottomessa e fedele alle esigenze della sua famiglia.
Cari lettori, spero che questa premessa abbia suscitato in voi il giusto senso di stizza e fastidio per l’elevato grado di grettezza e cupa ignoranza espressi in uno stereotipo di donna, ahinoi, ancora troppo diffuso.
Mi perdonerete se con questo articolo provo a scardinare le naturali pareti emotive con cui filtriamo i contenuti: per parlare di Enciclopedia della Moglie Modello mi è necessario partire da questo senso di disagio che procura in ogni persona di buon senso quest’approccio sessista. Se può valere a qualcosa, ha innervosito anche me scriverlo, e rileggerlo.
Annalisa Aglioti, con Enciclopedia della Moglie Modello offre un testo misurato e sobrio che può essere letto mantenendosi alla superficie della comicità (il testo fa sbellicare dalle risate) oppure scendere al fondo dei dati culturali su cui, con sagace ironia, la scrittrice ricama buon umore e riflessione nel lettore.
Si fa un gran parlare di stereotipi di genere, di violenza di genere, ma lo si fa sempre con un tono… paternalistico.
Annalisa Aglioti riesce in questo testo a presentare gran parte di tali stereotipi con la leggerezza di un’intelligenza aperta e dinamica, senza trasmettere minimamente amarezza: il risultato di questo lavoro è che il giusto senso di fastidio e frustrazione che tali argomenti possono suscitare è una reazione naturale, totalmente slegata dall’intenzione dell’autrice che pare dichiarare solo voglio mettervi di buon umore. Ci riesce.
Personalmente, il primo impatto con la comicità di Enciclopedia della Moglie Modello è stato lo stesso con quella di Paolo Villaggio offerta particolarmente dal suo rag. Ugo Fantozzi, ma anche, ad un tratto, pare ammiccare a Giobbe Covatta; un ridere, spontaneo, su dati di fatto che però esistono con tragicità. Anche qui il gioco di valore tra il registro ora smaccatamente comico, ora velatamente ironico, offre il quadro di uno spaccato sociale.
Ovviamente, le differenze ci sono e sono inevitabili: penso però che molte di queste siano dettate anche dalla forma del testo, che è la forma – molto libera – di un’Enciclopedia. A proposito: è da specificare che l’estro di Annalisa porta ad un testo dallo stile eterogeneo, in cui è facile riconoscere i tratti e le striature dello stile teatrale di un professionista da palcoscenico.
Lo spaccato sociale che Annalisa propone fa riferimento al contesto culturale proprio di quella parte d’Italia sessista ma non retrograda: è un’Italia alla moda, che consuma le attività mondane ma che non riesce a divincolarsi da certi gap. Naturalmente è erroneo generalizzare con semplicismo e il libro riesce proprio scansarsi da questo tremendo errore, anzi: con semplici passaggi riesce addirittura ad ampliare l’oggetto della sua disamina.
Chi scrive questo articolo ha virato molto sul ruolo della donna ma l’autrice di questo testo, con una sensibilità tutta femminile, riesce ad allargare il cerchio comprendendo in queste dinamiche disfunzionali di coppia anche quelle relazioni omosessuali in cui s’impone una figura dominante a cui soggiace l’altra, unica a metà della coppia.
Il Manuale della Moglie Modello (puoi acquistarlo qui) è un libro che si legge con piacere e ammetto che ispira alla riflessione senza essere mai pesante. Ne consiglio la lettura e vi assicuro che, come me, appena finito di leggerlo avrete già in mente un paio di persone a cui regalarlo.
Annalisa Aglioti è social: interagisce attraverso questa pagina Facebook e su Twitter.
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