3 Maggio 2021 - 12:03

Energia sostenibile, cos’è e come è legata alla transizione ecologica

Energia sostenibile

Produzione ed utilizzo di energia in maniera sostenibile e “smart”. L’energia sostenibile gioca un ruolo chiave nella partita della transizione ecologica

Ormai sentiamo parlare tutti i giorni di sostenibilità e transizione ecologica. È inevitabile, visto che certi argomenti sembrano aver capitalizzato persino l’azione di Governo e hanno influito non poco sulla nascita e i contenuti del PNRR. Si tratta però di concetti molto meno banali di quanto si pensi, ed entrambi sono legati a doppio filo con il concetto di energia sostenibile. Nel PNRR infatti, la transizione dipende molto da questo concetto, sebbene esso venga nominato assai di rado direttamente. Però è centrale, ed è il concetto cardine con cui rendere possibile lo sviluppo sostenibile e la transizione ecologica.

Che cos’è l’energia sostenibile

L’energia sostenibile, o sostenibilità energetica, può essere definita come la produzione e l’uso di energia in modo da permettere uno sviluppo sostenibile. Abbiamo quindi due fasi distinte: la produzione di energia e il suo utilizzo, ed entrambi devono essere sostenibili. Ciò comporta che la produzione debba privilegiare le fonti rinnovabili (quali eolico, solare, fotovoltaico, geotermico ecc), mentre l’utilizzo debba puntare sul risparmio e l’efficienza energetica. È evidente quindi che non basta puntare solamente sulla produzione di energia pulita: bisogna anche usarla in maniera intelligente. Altrimenti è come pretendere di trasportare acqua con un secchio bucherellato.

In particolare, le modalità di produzione di energia sostenibile prediligono scale più piccole più diffuse, in luogo dei megaimpianti di produzione. Così facendo, la produzione avviene direttamente laddove l’energia è richiesta, come nelle nostre case, negli uffici, nelle fabbriche, negli ospedali ecc. E ovviamente tutti questi piccoli impianti di generazione sono interconnessi fra loro, creando così una rete. Oggi le moderne tecnologie digitali permettono la gestione dei flussi di energia in maniera “intelligente”, ed è per questo che tali reti prendono il nome di smart grid. Per quanto riguarda l’utilizzo sostenibile, invece, le possibilità sono praticamente infinite. Ad esempio ci sono gli elettrodomestici a basso consumo, le pompe di calore e le caldaie a condensazione, ma anche l’isolamento termico degli edifici.

Gli impatti sono una discriminante

Un altro concentto importantissimo è l’impatto ambientale associato alla produzione e all’uso di energia. È bene sapere che ogni attività umana ha degli impatti sull’ambiente: non esiste una tecnologia ad impatto zero. L’energia sostenibile è quella che permette di minimizzare, controllare o compensare gli impatti generati. Riprendendo l’esempio del secchio bucato, l’energia sostenibile è quella che ci consente di evitare le perdite, oppure che ci consente di raccogliere, trasportare e usare l’acqua in modo più efficiente. Ora sostituite l’acqua con l’energia e il concetto rimane grossomodo invariato.

Potrà sembrare un paradosso, ma anche le energie rinnovabili possono avere impatti rilevanti. Sia in fase di realizzazione che di gestione. Le energie diventano sostenibili solo quando si vanno a minimizzare o compensare tali impatti. Ad esempio, invece di coprire ettari di suolo con pannelli solari è possibile alzarli dal suolo, permettendo così di realizzare colture al di sotto di essi. E poiché anche pannelli e pale eoliche non hanno vita eterna è opportuno realizzarli in materiali riciclabili. Anche l’utilizzo di energia deve essere sostenibile, perché non ha alcun senso produrre energia in modo pulito se poi sprechiamo molta dell’energia che produciamo a causa di edifici e apparecchiature poco efficienti.

L’energia sostenibile è fondamentale per la transizione

Viene da se che tutto ciò di cui abbiamo parlato finora da un contributo fondamentale per la transizione verso un modello di società e di economia più “green” e amico dell’ambiente. Tutto ciò contribuirà in modo significativo al taglio delle emissioni di gas serra e di altre sostanze nocive, come NOx, particolato ecc. Sia perché diminuirà progressivamente la quota di energia elettrica prodotta da fonti fossili, sia perché aumenterà il numero di veicoli elettrici. Le opportunità economiche sono enormi: non a caso Governi e imprese private investono massicciamente nello sviluppo di energie rinnovabili ed efficientamento energetico (vedi Superbonus 110%). Anche i risvolti occupazionali sono interessanti. L’energia sostenibile assorbirà un flusso crescente di lavoratori e aprirà le porte a nuovi modelli di business.

La decarbonizzazione richiederà anche di passare dai combustibili fossili ad altre tipologie meno impattanti, come l’idrogeno verde, il biogas e le biomasse. Sarà un percorso lungo, ma la strada sembra tracciata. Molti esperti ritengono che anche l’energia nucleare possa e debba fare la sua parte nel processo di decarbonizzazione. La fusione nucleare rappresenta il sogno ultimo da rrealizzare, ma siamo ancora ben lontani dalla sua applicazione commerciale. Nel frattempo, sono sempre di più coloro che guardano con attenzione ai reattori a fissione di ultima generazione.