Enrico Nigiotti, testo e significato di Nonno Hollywood: il confronto tra due generazioni
Enrico Nigiotti: Nonno Hollywood è il brano che canterà durante la 69°edizione del Festival di Sanremo. Ecco testo e significato
Enrico Nigiotti, livornese classe 1987, è tra i concorrenti big della 69°edizione del Festival di Sanremo. La prossima settimana, canterà sul palco dell’Ariston un brano dal titolo Nonno Hollywood, un brano dedicato alla sua città e ai suoi ricordi di bambino.
Il brano, scritto da lui, è legato soprattutto al ricordo di suo nonno ormai scomparso. Parola dopo parola percorre un confronto tra due generazioni, quella di ieri e quella di oggi. “Nonno mi hai lasciato dentro ad un mondo a pile, centri commerciali al posto del cortile. Una generazione con nuovi discorsi, si parla più l’inglese che i dialetti nostri”, così recita un pezzo del brano per marcare la differenza tra ciò che c’era prima e ciò che c’è oggi.
A questo confronto generazionale si aggiunge la testimonianza di un dolore che non passa mai, quello per la perdita di una persona saggia: il nonno. Nell’ultima strofa Enrico Nigiotti conclude dicendo che terrà per sempre stretti non solo i ricordi, ma sopratutto i consigli del caro nonno “Perché lo sai che qua non è mai facile”.
Testo
Certe cose fanno male
Mica le puoi trattenere
Non c’è modo di cambiare quello che non ti va bene
Dicono che con il tempo tutto quanto passa… ma quand’è che passa!?
Perché non mi passa…
E ricordo proprio adesso ogni volta che ridevi,
Ogni volta che per strada ti fermavi e litigavi con la gente che agli incroci ti suonava il clacson…
Nonno mi hai lasciato dentro ad un mondo a pile
Centri commerciali al posto del cortile
Una generazione con nuovi discorsi
Si parla più l’inglese che i dialetti nostri
Mi mancano i tuoi fischi mentre stai a pisciare
Mi manca la Livorno che sai raccontare
Stasera chiudo gli occhi ma non dormirò… non dormirò… non dormirò
Stasera chiudo gli occhi ma non dormirò… non dormirò… non lo so
Quanto è bella la campagna e quanto è bello bere vino
Quante donne abbiam guardato abbassando il finestrino
La ricchezza sta nel semplice… semplice…
Nel semplice sorridere in un giorno che non vale niente
Sembra un po’ il secondo tempo
Di una finale da scordare
Come un taxi alla stazione che non riesci a prenotare
Siamo ostaggi di una rete che non prende pesci… ma prende noi
Nonno sogno sempre prima di dormire
Cerco di trovare un modo per capire
Corriamo tra i sorrisi dei colletti “giusti”
Ma se cadiamo a terra poi son cazzi nostri
La vita adesso è un ponte che ci può crollare
La vita è un nuovo idolo da scaricare
Stasera chiudo gli occhi ma non dormirò… non dormirò… non dormirò
Stasera chiudo gli occhi ma non dormirò… Non lo so
E quindi…
Mi tengo stretto addosso i tuoi consigli
Perché lo sai che qua non è mai facile
Per chi fa muso contro, ancora
E quindi
Per ogni volta che vorrò sentirti
Chiuderò gli occhi su questa realtà
Nonno mi hai lasciato dentro ad un mondo a pile
Una generazione che non so sentire
Ma in fondo siamo storie con mille dettagli
Fragili e bellissimi tra i nostri sbagli
Mi mancano i tuoi fischi mentre stai a pisciare
Mi manca la Livorno che sai raccontare
Stasera chiudo gli occhi ma non dormirò… non dormirò… non dormirò
Stasera chiudo gli occhi ma non dormirò… non dormirò… non dormirò
Stasera chiudo gli occhi ma non dormirò… non dormirò… non lo so
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