4 Agosto 2021 - 16:11

Erminio Sinni: Con “La Terrazza” torno al pop – intervista

Erminio Sinni

Erminio Sinni, vincitore della prima edizione di The Voice Senior, torna con il nuovo singolo “La Terrazza”. L’intervista di Zon.it

Erminio Sinni è il vincitore della prima edizione di The Voice Senior. Dopo aver conquistato la vittoria all’interno del programma targato Rai1, il cantautore di Grosseto torna con un brano romantico, classico, La Terrazza, suo personalissimo osservatorio sul mondo.

Una carriera di tutto punto quella di Erminio Sinni, eppure lui con l’umiltà dei grandi, ama definirsi “un pianista di Piano bar” nel senso più pregevole e nobilitante del termine. Un lavoro iniziato all’età di diciotto anni quando suonava nei locali della Roma Capoccia di Venditti.

Dopo aver partecipato come autore a Sanremo 89′ con il brano Tutti i cuori sensibili di Stefania La Fauci, nel 1992 conosce Riccardo Cocciante. L’artista di Bella senz’anima gli produce la canzone L’amore vero, con cui partecipa al 43° Festival di Sanremo nella sezione Novità aggiudicandosi il 5° posto. Lo stesso anno esce l’album “Ossigeno”, contenente 9 brani scritti dal cantautore incluso E tu davanti a me.

Ed è proprio E tu davanti – la canzone che tutti abbiamo cantato almeno una volta nella vita – che nel 2020 rende riconoscibile l’artista a The Voice Senior, facendogli superare brillantemente le Blind auditions, fino poi a condurlo alla vittoria.

Noi di Zon.it lo abbiamo intervistato in occasione del suo nuovo singolo che ha anche un videoclip con la regia di Edoardo Conti. Nel contributo video si vedono alcuni scorci di Roma, città che per Erminio Sinni ha da sempre rappresentato un posto in cui tornare.

Intervista ad Erminio Sinni

Com’è cambiata la sua vita dopo la partecipazione a The Voice Senior?

La mia vita dal punto di vista personale è cambiata tantissimo. Ho riscontrato un vivissimo affetto da parte della gente. Chi mi incontra in giro mi saluta con quella familiarità tipica di chi rivede un parente o un amico. Dal punto di vista lavorativo, ci ha messo lo zampino di mezzo il Covid, decretando una battuta di arresto. Sono qui a parlare del mio nuovo singolo, mi ritengo molto fortunato.

In effetti avere un progetto in piena crisi pandemica, è segno che la musica continua, non è da tutti

Sì. Mi son prodotto un singolo con tanto di campagna promozionale, proprio per dare un seguito e un senso alla mia partecipazione a The Voice Senior che io definisco come “un bellissimo e improvviso fulmine“.

Qual è il ricordo a cui è più legato, in riferimento al talent che le ha regalato la vittoria?

A parte la vittoria? Ma di quella non me ne son nemmeno reso conto. Sono rimasto lì imbambolato e faticavo a crederci. Mi chiedi il ricordo più bello relativo a questa esperienza, potrei risponderti quando Gigi D’Alessio mi ha riconosciuto. E non solo lui, anche Clementino. Essendo artisti che non ho mai incrociato nella mia vita, sapere che il mio nome era per loro riconoscibile, mi ha emozionato.

Non mi sorprende che i giudici l’abbiano riconosciuta. E tu davanti a me è il suo marchio di fabbrica

Essere diciamo identificato, sapere che il mio nome poteva ricondurre a qualcosa che avevo fatto, è stata per me la cosa più importante. Sentirmi chiamare per nome da D’Alessio ha inoltre rotto il ghiaccio.

Il 23 luglio è uscito il suon nuovo brano La Terrazza, sullo sbocciare di un nuovo amore. Racconta di un vissuto personale?

In tutto quello che scrivo mi rifaccio a quello che vivo. I miei strumenti sono gli occhi e il cuore. Nei miei testi estrapolo ciò che più mi colpisce e lo metto su foglio. La comunicazione è un qualcosa che si rinnova nel tempo. Se prima gli innamorati si scambiavano lettere d’amore e ancor prima piccioni viaggiatori, oggi c’è WhatsApp. Quello che non cambia è l’entusiasmo di quando si incontra l’anima gemella.

Per quanto riguarda melodia e arrangiamento, con La Terrazza voleva ottenere un effetto classico?

Assolutamente sì. Io sono anzitutto un pianista di Piano bar. Considera che sono quarant’anni che suoniamo lo stesso repertorio nei locali perché non esce una canzone che sia “suonabile”. Avevo diciotto anni quando ho iniziato a Roma e i brani sono rimasti quelli. La mia idea era proprio quella di fare un disco che ravvivasse questa situazione di stasi.

Quindi La Terrazza farà parte di un progetto più ampio?

Ho altri 11 brani inediti, adatti ad essere suonati nei locali. Avevo già iniziato a lavorarci ben prima che arrivasse The Voice Senior. Dopo l’interruzione dovuta alla partecipazione al programma, adesso ho ripreso la lavorazione.

Quindi l’obiettivo dell’album è quello di ampliare il campionario della musica da intrattenimento, cercando di coinvolgere la gente con nuove sonorità?

Sì esatto, anche perché ho fatto cover, ma non le ho mai registrate. Ho quasi sempre fatto cose mie, se pensi a E tu davanti a me. Io poi mi rifaccio ai classici, agli artisti che ascoltavo da ragazzino e con cui sono cresciuto. Sento molto la nostalgia dei primi Lucio Dalla, Venditti, Baglioni, Cocciante, Vasco, Concato, De Crescenzo, Pino Daniele. E potrei continuare.

Sta citando il meglio del cantautorato italiano

I cantautori mi hanno insegnato molto più della scuola. Hanno fatto sorgere in me interrogativi, hanno messo in dubbio realtà che credevo certezze e mi hanno fatto crescere. Per me il cantautore ha questa veste qui e non si limita a fare la canzoncina estiva.

La hit tormentone indubbiamente spopola, ma non resta

A questo proposito, mi chiedo nel programma di Carlo Conti, “I migliori anni“, tra dieci anni o più quali saranno le canzoni in compilation. La mia non è una critica sia chiaro, solo una osservazione da ascoltatore nostalgico e da pianista. Confesso però che mi mancano quelle canzoni, quelle che in certi momenti ci fanno emozionare, ci fanno abbracciare. Faccio un esempio recente: Abbracciame di Andrea Sannino. Un brano classico e che melodicamente è destinato a rimanere. In questa canzone c’è sentimento, c’è semplicità.

Mi piace molto il titolo del suo brano. Mi chiedevo se la musica, in qualche modo, potesse rappresentare la sua “Terrazza” sul mondo

Ho provato a cercare un raggio di sole che potesse dar luce a tutte queste ombre. Non parlo solo di Covid, mi riferisco anche alla mia vita professionale. Venivo da un lungo periodo fatto di canzoni introverse, ero stato in Argentina dove avevo pubblicato un album, rifacendomi al tango, insomma tutti altri percorsi. Sono poi voluto ritornare al mio primo amore che è il pop. Con il pop cerco di esprimere il sole, l’energia, la vitalità, la speranza. La terrazza per me è un futuro possibile, ma unico.

A questo punto, sulla base di quanto ci siamo deti. Le chiedo se augura a La Terrazza di diventare un brano sempreverde

Il testo può sembrare un po’ easy, ma ho provato a mettere dentro quelle sensazioni che mi sono rimaste scolpite sul cuore. Me lo auguro ovviamente, ma piuttosto spero in un passaparola, lo stesso che ha fatto diventare virale E tu prima di me. Auguro al mio nuovo singolo il suo stesso percorso.

Guarda il video de “La Terrazza”