22 Settembre 2021 - 17:57

Estate 2021, il “Rinascimento” dello sport azzurro

Nazionale Italiana

La nazionale italiana regina dell’estate sportiva, da Euro 2020 alle Olimpiadi, dagli Europei di Volley al ciclismo quante vittorie azzurre

Oggi, 22 settembre, termina ufficialmente la bella stagione, un’estate che ha visto la nazionale italiana primeggiare prima in Europa e poi nel mondo, fino a farla entrare letteralmente nella storia dello sport italiano.

L’estate 2021 sarà ricordata come la stagione della rinascita, un periodo magico dopo immani sofferenze, capace di far risollevare la testa di un intero Paese rimettendolo sulle mappe dello sport mondiale.

Non è un caso che proprio lo Sport messo in secondo piano durante il periodo più buio, abbia preso per mano l’intera Nazione portandola a risplendere dopo un anno e mezzo di buio, riaffermando quei valori e quelle emozioni che solo lo sport sa regalare alle masse.

Italia, un Paese di santi, poeti, navigatori e… di sportivi vittoriosi. Si, perchè quest’anno ci siamo andati pensanti come non mai conquistando quasi tutto quello che c’era da conquistare: dal calcio all’atletica, dalla pallavolo al ciclismo e tanto altro ancora, battendo record su record e infrangendo tabù che duravano da decenni.

Euro 2020

Non possiamo che non iniziare dalla Nazionale italiana di Mancini la prima, in ordine cronologico, a regalarci un trionfo europeo difficile da pronosticare alla vigilia. L’unico a crederci sin dall’inizio era proprio lui, il nostro ct, consapevole della forza di un gruppo che, metafora perfetta di questo periodo, dopo aver toccato il fondo si è rialzato mostrando all’Europa (e si spera al Mondo nel 2022) tutto il suo splendore.

Percorso netto per gli azzurri: dalle “notti magiche” di Roma alle difficoltà contro Austria e Spagna, fino ai caroselli in tutta Italia dopo la vittoria di Wembley che ha restituito dignità ad un intero popolo che aspettava questo trionfo da 53 lunghi anni. Mancini è stato il “Garibaldi” dello sport italiano, fautore di una spedizione che ha ispirato tutti gli altri.

Wimbledon

Mentre gli azzurri del calcio si apprestavano a vivere una notte da sogno c’è chi, a pochi metri di distanza, realizzava il suo: giocare una finale del torneo più prestigioso dell’intero circuito tennistico, Wimbledon.

Matteo Berettini, numero uno del tennis azzurro, è stato capace di riaccendere la passione degli italiani per il suo sport, incollando milioni di telespettatori sul divano. Poco conta se alla fine si è dovuto arrendere al migliore di sempre, quello che conta è che, dopo anni di nulla, il tennis italiano è tornato a fare la voce grossa, forse come mai aveva fatto in tutta la sua storia.

Tokyo 2020

Le Olimpiadi, l’espressione massima dello sport mondiale, due settimane in cui i migliori atleti del pianeta si sfidano gli uni contro gli altri per stupire il mondo intero. Le premesse della nazionale italiana erano buone, ma nessuno avrebbe mai immaginato quello che sarebbe accaduto da li a poco.

Jacobs e Tamberi, nel giro di 20 minuti l’uno dall’altro, sono entrati a far parte dell’olimpo dello sport conquistando due medaglie d’oro, nei 100 metri e nel salto in alto, che mai prima d’ora un’atleta azzurro aveva conquistato. L’oro nella 4 x 100 maschile della leggendaria staffetta composta da Jacobs, Tortu, Patta e Desalu. Oro con record del mondo nell’inseguimento a squadre, le prestazione al limite dell’umano di Paltrinieri e tante, tantissimi altre storie da consegnare alla leggenda.

E poi c’è lei, Bebe Vio. L’ennesima medaglia d’oro rende qualsiasi parola superflua per descriverla rischiando di far sembrare tutto terribilmente banale. Il suo urlo ad ogni punto conquistato in pedana è semplicemente un inno alla vita, quella stessa vita che le ha tolto tanto, tantissimo, ma a cui lei ha sempre guardato con gli occhi pieni di gioia, una gioia.

Nominare tutti sarebbe quasi impossibile, ma alla fine sono i numeri a farci realmente rendere conto di quello che è stato fatto durante questa spedizione olimpica. Tra Olimpiadi (40) e Paralimpiadi (69) gli atleti azzurri hanno portato a casa la bellezza di 109 medaglie (record assoluto), di cui 24 d’oro, monopolizzando l’intero podio nei 100 metri femminili nell’atletica paralimpica (altro record assoluto).

Europei di volley

L’ultimo capitolo di questa folle estate italiana, come un perfetto film a lieto fine, viene dal volley, forse la vera delusione dell’intera spedizione di Tokyo. Ma il destino, per loro, aveva altre piani.

Le storie delle due squadre sono completamente diverse: la nazionale italiana femminile era tra le favorite anche a Tokyo, una delle squadre più forti di sempre per l’Italia che, però, ha completamente bucato il grande appuntamento ma per loro, e nostra, fortuna la seconda chance era dietro l’angolo. Agli europei Paola Egonu&Co. hanno letteralmente asfaltato le avversarie annientandole una ad una fino ad arrivare alle padroni di casa della Serbia, e così come già successo a Londra per il Calcio e proprio a Sarajevo per il Basket, l’ambiente ostile ci ha visti trionfare.

Un titolo bissato subito dai colleghi maschi, che poche settimane dopo si sono laureati anche loro campioni d’Europa con una squadra giovanissima senza i grandi big che hanno fatto la storia del volley italiano. Micheletto è l’emblema di questa cavalcata perfetta, un ragazzo di appena 19 anni che si è caricato la squadra sulle spalle portandola a vincere tutte le partite fino alla finale contro la Slovenia, anche qui come un film, decisa solo al tie break.

Viva l’Italia

Fratelli d’Italia, l’Italia (finalmente) s’è desta!

Ora, però, c’è ancora tanto da lavorare per permettere sempre a più ragazzi di avvicinarsi al mondo dello sport, grazie a quegli interventi che troppo spesso le istituzioni hanno promesso, ma mai attuato.

La strada è ancora lunga, le vittorie aiutano a percorrerla con il sorriso ma le decisioni da prendere saranno tante per dar man forte ad un intero movimento e non abbandonarlo più a se stesso, come in questo ultimo anno e mezzo. Ora c’è bisogno dell’aiuto di tutti, in primis del Governo.