Euro 2016, storica Islanda, CR7 è terzo
Euro 2016, terza giornata gruppo F: l’Islanda vince nel finale con l’Austria e passa da seconda. Il Portogallo fa 3-3 con l’Ungheria (prima) e passa tra le terze
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La fase a gironi di Euro 2016 si chiude con tantissime sorprese, quasi tutte condensate nel gruppo F. Non basta al Portogallo un Cristiano Ronaldo finalmente sugli scudi per vincere il raggruppamento: i lusitani rimontano per tre volte la strepitosa Ungheria (che chiude prima in classifica), ma il 3-3 finale vale il passaggio con un terzo posto davvero deludente. L’altra sorpresa è l’Islanda, che strappa il 2-1 all’Austria nel recupero e si prende il secondo posto.
UNGHERIA-PORTOGALLO 3-3
Partita pazza a Parigi: l’Ungheria ritorna su grandissimi palcoscenici calcistici dopo quasi sessant’anni, costringendo il Portogallo a un 3-3 che vale la qualificazione, ma sa di flop. I magiari passano tre volte in vantaggio prima di farsi recuperare da Nani e CR7 (doppietta), ma poco conta: sarà un ottavo col Belgio da far tremare i polsi. Per il Portogallo, terzo con rimpianti, ci sarà la Croazia. Partita che lascia prevedere fuochi d’artificio.
La gara è tambureggiante fin dall’inizio. Portogallo schierato da Santos con il 4-4-2: Nani e Cristiano di punta, Quaresma in panca. Storck risponde schierando la sua Ungheria con il 4-3-3, in cui Szalai fa il riferimento centrale, con Dzsudzsák a destra e Lovrencsics a sinistra.
L’Ungheria va subito in vantaggio col veterano Gera, che conduce il contropiede magiaro e da fuori buca Rui Patricio. Il Portogallo reagisce di nervi (gli stessi che avevano portato in mattinata Ronaldo a gettare nel lago il microfono del corrispondente della TV portoghese): imbucata di Cristiano per Nani, buco di Guzmics che permette all’ex Man United di battere Kiraly.
Primo tempo da urlo e ripresa da infarto. L’Ungheria riesce subito a tornare avanti nel punteggio: punizione di Dzsudzsák avvelenata dalla deviazione di Gomes. È 2-1. È la scintilla che fa accendere l’orgoglio di CR7, che appena 2′ più tardi si inventa un goal da leggenda: cross di Joao Mario per la stella del Real, che di tacco sorprende Kiraly.
Non è, ovviamente, finita qui. L’Ungheria trova il terzo vantaggio ancora con Dzsudzsák, che dopo una serie di batti e ribatti riesce a trovare la via della rete per il 3-2. Santos, con le spalle al muro, si gioca la carta Quaresma ed ha ragione: dal piede dell’ex Inter parte il cross per la testa di CR7, che salva il Portogallo dall’eliminazione e, magari, dà inizio al suo Euro 2016, contrassegnato finora più dai nervi che dai goal. All’Ungheria basta il pari per aggiornare un palmares che era fermo dagli anni ’50 e smentire gli scettici.
ISLANDA-AUSTRIA 2-1
L’Islanda fa la storia, centrando gli ottavi di Euro 2016 alla prima apparizione europea. La squadra di Lagerback si impone nel recupero per 2-1 sull’Austria, il vero grande fuoco di paglia di Euro 2016. Gli alpini tornano a Vienna con niente in mano dopo tanto rumore nelle qualificazioni, mentre i vichinghi islandesi si regalano uno scontro da sogno con l’Inghilterra.
L’Islanda scende in campo col suo solito 4-4-2 compatto, con Sigurdsson faro di centrocampo e la coppia Sightorsson-Bodvarsson davanti. Koller risponde con un fantasioso 4-2-3-1, spostando Alaba trequartista alle spalle di Sabitzer, con Klein e Arnautovic più larghi.
La partita, vista l’importanza della posta in palio e l’unicità del risultato a disposizione delle due squadre, è fin dalle prime battute pirotecnica. Prima Gudmundsson, poi Arnautovic mettono i brividi alle difese avversarie, ma è l’Islanda a passare per prima: rimessa lunga che trova Bodvarsson, veloce a girarsi in area e battere Almer. L’occasione per rientrare capita all’Austria sul finale di tempo: Skulason si rende autore di una trattenuta inutile su Alaba. È rigore, ma Dragovic lo calcia sul palo.
Koller prova a cambiare qualcosa, inserendo ad inizio ripresa Schopf per Ilsanker, e la mossa si rivela azzeccata: il neo entrato al 15′ si beve Arnason e con un mancino chirurgico beffa Hallordsson. Il finale è un cocktail di emozioni: Alaba spinge i suoi, l’Austria chiede invano un rigore (sembra esserci), Lagerback corre ai ripari, inserendo prima Bjarnason e poi Traustason. Ed è anche stavolta una mossa da dieci e lode. L’Austira si riversa in area islandese per l’ultimo calcio d’angolo, su cui sale anche Almer: l’Islanda si difende come al solito benissimo e riparte immediatamente, col neo entrato che concretizza il contropiede in campo aperto al 94′. È il sigillo sulla storia della nazione scandinava. Per la migliore Austria di sempre è una delusione enorme.
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