Eurovision 2023: l’Ucraina non potrà essere il Paese ospitante
Dopo mesi di tentativi nel cercare di realizzare un piccolo miracolo, purtroppo l'EBU si è dovuta arrendere: l'Ucraina non potrà ospitare l'Eurovision Song Contest 2023
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Ci avevano sperato in molti. Ci avevano sperato gli artisti, gli addetti ai lavori e il pubblico appassionato che aveva decretato la vittoria dell’Ucraina all’Eurovision Song Contest 2022, con il trionfo della Kalush Orchestra grazie al brano “Stefania“. La speranza era quella di riuscire a vedere l’Ucraina risorgere letteralmente dalla macerie per poter ospitare la più importante manifestazione mondiale e replicare il successo delle esibizioni del 2005 e 2017.
Com’è noto, ormai è tradizione consolidata che il Paese vincitore ospiti la competizione che avrà luogo l’anno successo. Essendo l’Eurovision uno spettacolo mastodontico che richiede oltre quasi un’anno di preparazione; dopo aver concluso l’esperienza torinese, sono subito iniziati i preparativi per la prossima edizione. Infatti, dopo la vittoria della Kalush Orchestra avvenuta a Torino, l’EBU (European Broadcasting Union) ha iniziato a prendere immediatamente accordi con la UA: PBC, l’emittente pubblica ucraina. Purtroppo però non si è arrivato a nessun risultato soddisfacente.
Come riporta il comunicato stampa pubblicato dall’ Unione Europea di Radio diffusione: “Data la guerra in corso causata dall’ invasione russa nel paese vincitore di quest’anno; l‘EBU si è presa il tempo di condurre una valutazione completa e uno studio di fattibilità sia con la UA: PBC che con specialisti di terze parti, anche su questioni riguardanti la sicurezza e la protezione.
[…] A seguito di un’analisi obiettiva, il consiglio di amministrazione del CES, ha concluso con profondo rammarico che, date le circostanze attuali, le garanzie di sicurezza e operative richieste a un’emittente per ospitare, organizzare e produrre l’Eurovision Song Contest ai sensi delle regole ESC non possono essere soddisfatte dalla UA:PBC.
L’EBU desidera ringraziare UA: PBC per la loro sincera cooperazione e impegno nell’esplorare tutti gli scenari nelle settimane successive alla vittoria della Kalush Orchestra il 14 maggio a Torino e condividere la loro tristezza e delusione per il fatto che il Contest del prossimo anno non possa essere tenuto in Ucraina.
L’EBU ha supportato UA: PBC in tutta una serie di aree dall’invasione. Ci assicureremo che questo supporto continui in modo che UA: PBC possa mantenere il servizio indispensabile che forniscono agli ucraini”.
Resta ora da vedere quali sarà invece il Paese scelto per ospitare l’Eurovision il prossimo anno. La probabilità maggiore è che il Paese diventanti quello che si è classificato al secondo posto, in questo il Regno Unito. Non a caso, la EBU si è già messa in contatto con la BBC (l’emittente pubblica inglese) .
L’Unione Europea di radiodiffusione ha poi voluto sottolineare che la vittoria dell’Ucraina sarà costantemente ricordata nella competizione dell’anno prossimo: “È nostra piena intenzione che la vittoria dell’Ucraina si rifletta negli spettacoli del prossimo anno. Questa sarà una priorità per noi nelle nostre discussioni con gli eventuali ospiti”.
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