2 Novembre 2015 - 17:06

Expo, perché non è servito a nulla

“È stato bello crederci, grazie a tutti. Viva l’Italia, #orgoglioexpo” questo il tweet apparso sul profilo di Matteo Renzi alla vigilia della chiusura di Expo Milano 2015. Perché oggi, in Italia, considerare l’Expo un evento che non è servito a nulla?

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La domanda si presta a fin troppe risposte, alcune recenti, altre risalenti ai mesi antecedenti l’apertura dell’esposizione universale. Se i giornali già ci hanno fatto abbondantemente  inorridire per quanto riguarda la questione appalti truccati e di come, oggi, in Italia, organizzare un grande evento vada solo ed esclusivamente ad appannaggio di costruttori e politici collusi con le organizzazioni criminali, proviamo ad analizzare altri punti di vista sull’Expo.

Una plausibile risposta potrebbe essere quella del lavoro gratis, che certo questi luminari non giustificheranno attraverso uno spot con il sottofondo del povero e compianto Rino Gaetano; che bel regalo gli hanno fatto per i suoi 65 anni.

Impossibile non parlare di come lo sloganNutriexpore il pianeta” venga messo in ridicolo dalla sponsorizzazione delle più grandi multinazionali produttrici del “cibo spazzatura” e di come esse siano responsabili delle diseguaglianze nella distribuzione alimentare presente oggi nel mondo. Assodati questi iniziali fattori, proviamo a parlare di dati, ma non ci addentreremo pienamente, poiché non è questo il nocciolo dell’articolo.

Quello milanese è stato uno degli Expo meno visitati calabria stradadi sempre, con i suoi 20 milioni di visitatori fa il pari a quello di Hannover del 2000, facendo meglio solo della “peggior esposizione universale del mondo” targato Seattle 1962.

Se non per i dati, per i mancati introiti, perché allora catalogare Expo come qualcosa di inutile? Facile, per quello che ha rappresentato.

Se a Milano l’Italia è ripartita, è presto annegata tra le strade di Benevento, oppure è morta di sete a Messina, o è rimasta intrappolata in Calabria, perché benvento allagatala strada è crollata.

Scegliete voi cosa si sarebbe potuto fare con i 2,4 miliardi usati per l’Expo ma vi renderete presto conto di come sarebbero potuti essere spesi meglio, per quello che si chiama “bene della collettività“.

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