19 Marzo 2020 - 15:17

Covid-19, la denuncia della Federazione CISL Università: “Occorre tutelare i lavoratori”

cisl

La Federazione CISL Università “con grande sgomento e con forte preoccupazione” apprende della notizia della positività al Covid-19 del Direttore Sanitario, Dott.ssa Montemurro

È la Federazione CISL Università a comunicare il proprio stato di apprensione per la notizia della positività al Coronavirus del Direttore Sanitario, la Dott.ssa Montemurri, che ha reso necessaria la disposizione di disinfezione dei locali della Direzione Generale, della Direzione Sanitaria e della Direzione Amministrativa dell’AOU e della messa in quarantena del personale interessato. Inoltre, da una comunicazione interna, conferma CISL Università – vi è la notizia della positività al Covid-19 del Direttore Generale, Dott. Giordano.

La denuncia della CISL Università

A tal riguardo sono pervenute diverse segnalazioni di altri casi di unità di personale
operante presso la Direzione Strategica dell’AOU, interessato da sintomi tipici dell’epidemia
in atto, a conferma della fondatezza delle preoccupazioni più volte manifestate – sottolinea la Federazione CISL Università – in ordine alle modalità con cui è stata affrontata la preparazione della fase di gestione dell’epidemia da parte dell’Azienda che, per quanto segnalatoci, non si sarebbe immediatamente attivata per acquisire dispositivi di protezione, gel disinfettanti e quanto altro sarebbe servito nel tempo per far fronte all’emergenza. Un errore, se confermato, eclatante per chi è chiamato a gestire servizi di sanità pubblica. Tutto il personale che, negli ultimi giorni, è venuto in contatto diretto o indiretto con la Direzione, ivi compreso il personale di supporto, chiede, immediate direttive in ordine ai comportamenti da assumere e in particolare, come già disposto per il personale della Direzione stessa, se è possibile essere sottoposti a tampone, se devono essere rispettate la quarantena fiduciaria o l’isolamento volontario, tenuto peraltro conto che detto personale, oltre ad avere contatti privati, opera in reparti di degenza. Così come tutti gli altri lavoratori dell’AOU sono ancora in attesa di conoscere i tempi della distribuzione dei presidi necessari per la protezione individuale quali mascherine, amuchina, gel mani, sapone, disinfettanti, guanti, divise e quanto occorre per la tutela della salute sia del personale interno che dell’utenza”

Le “non” risposte ricevute dalla Federazione

A seguito delle istanze di denuncia circa lo stato di confusione e deficit organizzativo in cui versa l’AOU, la Federazione comunica di aver ricevuto poche ed approsimate risposte, “che non si sono tramutate ancora in atti concreti che denotano una forte sperequazione del personale impegnato in assistenza rispetto ai colleghi operanti presso le strutture dell’Università, con l’aggravante che il personale medico e sanitario dell’AOU è stato chiamato a combattere una guerra senza essere dotato delle armi per affrontare l’emergenza.”

Un deficit organizzativo – continua CISL Università – che si ripercuote quotidianamente sui lavoratori che non sono messi nelle condizioni di operare per la mancanza di mezzi e di direttive precise, di una strategia complessiva sia sul fronte sanitario che su quello tecnico amministrativo, settore per il quale non è stato ancora implementato sufficientemente il lavoro agile. A fronte di grandi timori manifestati più volte anche direttamente dai lavoratori e dai responsabili delle U.O. alla Direzione Strategica, non è seguita un’azione volta a garantire un’efficace sicurezza degli operatori e dei degenti. E la carenza dei DPI (Dispositivi di protezione individuale n.d.r.) e degli indirizzi rappresenta solo la punta di una problematica più profonda che ha le sue radici nella mancanza di azioni reali su fatti specifici segnalati all’Azienda che non hanno trovato riscontro da parte dei vertici lasciando il personale tutto in una sconcertante attesa.”

Gli interrogativi

Ci chiediamo, infatti, il perché la Radiologia sia stata interessata improvvisamente da una disinfezione con sospensione per un intero giorno delle attività, problematica che dovrebbe essere di conoscenza proprio del Direttore Sanitario non solo per il suo ruolo ma, tenuto conto delle segnalazioni pervenute dal personale, perché sembrerebbe che fosse stata registrata la sua presenza in quei luoghi qualche tempo prima. Così come ci chiediamo quali iniziative siano state assunte dai vertici dell’Azienda dopo la segnalazione del caso di positività al Covid-2019 in Ostetricia e se sono stati innanzitutto avvisati gli operatori e i degenti.”

Inoltre la Federazione si chiede quali misure siano state adottate per garantire l’operatività della nuova struttura di Malattie Infettive, al padiglione 3, quali misure siano state adottate per la sicurezza di tutti gli operatori e dei degenti allocati nel suddetto padiglione. Come sarà garantita, inoltre, la sicurezza degli operatori del padiglione 9 di Cappella Cangiani, ove l’AOU Federico II ha deciso di aprire una sala parto per le gestanti affette da Covid-19. Si chiede, inoltre, la Federezione: “se oltre al personale della Direzione Strategica, si è pensato di avvisare tutti coloro i quali a vario titolo e in modo diretto o indiretto siano venuti in contatto con il Direttore Sanitario e il Direttore Generale nelle tante strutture dell’AOU, tra cui in particolare i Direttori di Dipartimento presenti all’incontro dello scorso giovedì, che sarebbe stato preferibile effettuare a distanza essendo sconsigliato ogni tipo di assembramento.”

Uniformità d’azione

La Lombardia ed il Veneto – continua la Federazione – con affanno stanno cercando di gestire l’emergenza con grande responsabilità e atti concreti di tutti coloro i quali sono coinvolti nei processi decisionali. È vero che noi siamo solo in Campania, ma anche il nostro Governo Regionale sta cercando di reagire prontamente, cosa che non possiamo apprezzare all’interno della nostra AOU a causa della incomprensibile lentezza della sua Governance. Occorre un intervento deciso ed immediato volto a tutelare realmente i lavoratori e la collettività. Non vogliamo nemmeno ipotizzare cosa potrebbe accadere nel caso di diffusione dell’epidemia dall’interno per responsabilità sicuramente non imputabili ai lavoratori.”

Per la CISL Università, pertanto, non è il momento in cui le polemiche devono sopravanzare ai fatti concreti ma – spiega “spiace dover rilevare che non è stato possibile individuare un percorso comune con le altre OO.SS., avremo modo di affrontarle tale problematica
successivamente. Riteniamo tuttavia necessario esprimere ad alta voce tutte le critiche che
giungono dal personale, affinché le stesse possano essere da stimolo ai vertici aziendali per assumere le giuste decisioni, affinché si possa superare il difficile e complesso momento nel modo migliore possibile“.