Fennell VS Sorkin: la sfida agli Oscar per la miglior sceneggiatura
A un mese dalla cerimonia degli Oscar 2021, analizziamo una delle categorie che si profila tra le più contese: quella della miglior sceneggiatura originale. La sfida all’ultima battuta sarà tra Emerald Fennell e Aaron Sorkin
Solitamente, quando si pensa agli Oscar vengono subito in mente il glamour e il red carpet delle grandi stelle del cinema. Siamo in attesa di vedere se il film che ha conquistato il nostro cuore nel corso dell’annata cinematografica, che proprio quella sera avrà la sua conclusione, trionferà nella cerimonia di premiazione dei premi più importanti all’interno dell’industria del cinema. Ed ecco che tifiamo per quell’attore che ha interpretato così bene quel personaggio; speriamo nella vittoria del regista, e imperterriti, resistiamo al richiamo di Morfeo dopo una notte insonne (ogni appassionato di cinema che si rispetti, solitamente, segue la diretta in contemporanea da Los Angeles). Fuori stanno spuntando le prime luci dell’alba, la testa si fa sempre più pesante, e noi abbiamo divorato da tempo tutti gli snack che avevamo preparato appositamente per affrontare al meglio delle nostre forze la serata. Aspettiamo che venga annunciata l’ultima categoria, la più importante degli Oscar, quella del Miglior film e solo dopo potremmo finalmente spegnere la televisione e goderci il tanto meritato e atteso riposo.
Nella maggior parte dei casi, quasi nessuno si preoccupa di quella che è a tutti gli effetti una delle categorie più importanti in assoluto, quella della miglior sceneggiatura originale. Sì, il regista lo dirige, l’attore lo interpreta; ma nessuno sembra curarsi di coloro che a tutti gli effetti hanno scritto e ideato la storia, per poi mettere nero su bianco i personaggi e le ambientazioni.
Agli Oscar 2021 “la sfida all’ultimo sangue” vedrà come protagonisti Emerald Fennell e Aaron Sorkin. La prima con Una donna promettente (qui al suo esordio dietro la macchina da presa e come sceneggiatrice per il cinema), in cui racconta le vicende di Cassie Thomas, una giovane donna promettente, il cui futuro è stato brutalmente dirottato da un misterioso evento; il secondo per Il processo ai Chicago 7; in cui narra quello che è stato uno dei più oscuri e importanti processi nella storia degli Stati Uniti d’America, che ha visto coinvolto sette attivisti in lotta contro la Guerra del Vietnam.
Fun fact: sia la Fennell che Sorkin hanno ricevuto la nomination agli Oscar sia per la miglior regia, sia per quella al miglior film. Le due pellicole non potrebbero essere l’una più diversa dall’altra visto che “Una donna promettente” si presenta come una tagliente black comedy dalle sfumature crime; mentre “Il processo ai Chicago 7” riprende lo stile del classico film d’inchiesta hollywoodiano. Gli stessi candidati, presi singolarmente, hanno una personalità cinematografica interessante. Emerald Fennell nasce come attrice, facendosi un nome tra il grande pubblico grazie ai ruoli nelle serie tv quali Call the Midwife e il più recente The Crown, in cui ha interpretato una giovane Camilla Parker Bowles nella quarta stagione.
A dare una svolta decisiva alla sua carriera è stato però l’incontro con Phoebe Waller-Bridge, sul set del film Albert Nobbs. Quando la Waller-Bridge si ritroverà troppo coinvolta dai diversi impegni insorti dopo il successo planetario di Fleabag, passerà alla cara amica il timone di una delle serie che portavano la sua firma, Killing Eve. Da lì in poi, l’esordio dietro la macchina da presa era dietro l’angolo e sarebbe avvenuto per un progetto scritto da lei stessa. Ad oggi, Emerald Fennel è entrata già nella storia del cinema (e degli Oscar), quando quest’anno è diventata la prima regista inglese ad essere candidato al prestigioso premio, nell’anno in cui, per la prima volta, due donne sono state nominate nella categoria della miglior regia.
Aaron Sorkin è invece un nome più conosciuto all’interno di Hollywood già diversi anni, divenendo una delle penne più riconoscibile e apprezzate dalla Mecca del Cinema. Alla sua scrittura si devono alcuni grandi cult degli ultimi due decenni come Codice d’Onore, The Social Network, Steve Jobs e le serie televisive West Wing – Tutti gli uomini del Presidente, Newsroom e Sports Night.
Fino a qualche giorno fa, sembrava quasi certo che la vittoria agli Oscar per la miglior sceneggiatura originale sarebbe andata ad Aaron Sorkin, tesi confermata anche dalla sua recente vittoria ai Golden Globe; preparandosi a conquistare la seconda statuetta dopo un totale di 4 nomination. Tuttavia, a scombussolare tutte le certezze sono stati i Writers Guild Awards, il massimo riconoscimento rilasciato dal sindacato che riunisce gli sceneggiatori di Hollywood, che premia le migliori sceneggiature per cinema, televisione e radio. In quest’occasione, infatti, a portarsi la vittoria a casa è stato proprio lo script di Emerald Fennel. Un risultato di grande rilevanza, considerando che molti membri dei WGA sono anche membri dell’Academy. Non a caso, i vincitori della scorsa edizione (JoJo Rabbit di Taika Waititi e Parasite di Bong Joon-ho), hanno entrambi vinto gli Oscar.
L’esito finale sarà quindi molto più competitivo e inaspettato di quello che sembrava all’inizio. Un esito che vedrà i due contendenti categoricamente schierati, fino all’ultimo: Sorkin e la vittoria ai Golden Globe VS la Fennell con il suo Writers Guild Awards. Che la sfida abbia inizio!
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