Festa del Cinema, quinto e sesto giorno
La storia di Evita Perón, omaggi, e Dobbiamo parlare di Sergio Rubini tra il quinto e il sesto giorno della Festa del Cinema di Roma
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Eva no duerme, film dell’argentino Pablo Agϋero fa parte della selezione ufficiale della Festa del Cinema ed è un docufiction che ripercorre la “storia” del corpo di Evita Perón dalla sua morte fino alla trafugazione e poi alla sepoltura.
La regia del film è interessante, molto teatrale, concentrata sui dettagli. I materiali audiovisivi storici raccontano gli eventi post bellici e risultano come degli inserti che pongono delle pause tra i frammenti di fiction. Negli inserti storici si vedono i momenti in cui Evita Perón era la first lady dell’Argentina. Tutto questo pone una certa distanza critica fra lo spettatore e la storia.
Nel complesso il film resta qualcosa di piatto, indefinito; poteva essere solo documentario o solo fiction, ma la mescolanza dei due generi non coinvolge abbastanza lo spettatore, nonostante gli accorgimenti tecnici. L’originalità della storia sta nel fatto che a raccontare la vicenda non siano le persone che amarono e appoggiarono la politica di Evita Perón, ma quelli che l’hanno odiata.
Il pubblico è giunto numeroso alla proiezione del film Hitchcock/ Truffaut il film di Kent Jones, che racconta la storia della nascita di uno dei manuali di cinema più importanti del mondo. La conversazione/intervista che Truffaut realizzò con uno dei suoi grandi maestri di cinema, considerato da molti il più grande regista di tutti i tempi nonché maestro della suspense.
Si tratta di un montaggio di spezzoni video della conversazione fra i due registi con alcune tra le scene più famose della loro filmografia, in un parallelismo che vuole raccontare la grandezza di entrambi e la nascita di un testo che ha cambiato il modo di studiare il cinema.
Uno dei film italiani migliori della rassegna è stato Dobbiamo parlare di Sergio Rubini. Una coppia in crisi (Fabrizio Bentivoglio e Maria Pia Calzone) si presenta a casa di due amici, di estrazione sociale e culturale diversa, scrittore lui e ghostwriter lei (Sergio Rubini e Isabella Ragonese), per chiedere consiglio e farsi aiutare. I quattro passeranno tutta la notte a discutere dei problemi di coppia e si sveleranno molti altarini.
Il film è scritto molto bene e vede l’intervento dell’autore di romanzi Diego De Silva, che ha voluto approfondire il problema della comunicazione con l’altro.
Il film ha una struttura teatrale e si svolge, infatti, all’interno di una casa ricordando il modello Carnage di Roman Polanski. Tutti gli interpreti sono eccellenti e hanno costruito dei caratteri marcati ciascuno da personalità diverse e bizzarre.
Bentivoglio in particolare conferma le sue capacità istrioniche riuscendo a rappresentare un personaggio grottesco e ben lontano dai ruoli impegnati a cui siamo abituati a vederlo. Del resto si era avuto un esempio simile ne Il capitale umano di Paolo Virzì.
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