22 Febbraio 2021 - 15:49

FIGC, elezioni: Sibilia beffato. Lotito e Marotta siedono in Consiglio

Lazio, Lotito, Hysaj

Gravina vince le elezioni FIGC svoltesi oggi. Claudio Lotito e Giuseppe Marotta eletti alla carica di Consigliere Federale

Gabriele Gravina vince le elezioni per la carica di nuovo presidente della FIGC. Il n.1 uscente vuole continuare il lavoro di riforme intrapreso con la gestione dello choc causato dalla pandemia. Beffato lo sfidante Cosimo Sibilia, già vicepresidente vicario e vertice della Lega Nazionale dilettanti. Quest’ultimo era in corsa alle elezioni FIGC perché forte dei numeri del suo movimento, che ha il maggior ‘peso’ specifico alle urne, ma con poca sponda tra le altre leghe e componenti. La candidatura di Gravina, invece, era sostenuta da tre leghe su quattro e da calciatori e allenatori, quindi dalla gran parte dei 276 delegati.

Intanto dalle prime notizie è emerso anche che Claudio Lotito e Giuseppe Marotta, rispettivamente presidente della Lazio e AD dell’Inter, hanno ottenuto il ruolo di Consigliere Federale.

Scintille tra Gravina e Sibilia

Non sono mancate le scintille tra Gabriele Gravina e Cosimo Sibilia. Il primo è così intervenuto : “E’ il momento di dire basta agli accumulatori seriali di cariche. Non posso più accettare mestatori e spargitori di fango. Ho dato mandato ai legali di perseguire coloro che hanno diffuso voci diffamatorie su di me e la me e la mia famiglia. Speravo di aver costituito una squadra coesa, ma non si è mai realizzata“. La replica di Sibilia non si è fatta attendere: “Firmammo la candidatura dell’attuale presidente Gravina alla guida della Figc, avendo esplicitamente dichiarato lo stesso Gravina di voler rinunciare a una ulteriore, successiva candidatura anche per riconoscere il ruolo della Lega Nazionale Dilettanti. Tra me e Gravina non c’è nulla di personale. Basta andare indietro nel tempo e tutto diventa comprensibile: nella vita si può cambiare idea, ma bisogna portare rispetto per i propri interlocutori. L’accordo fu sottoscritto e garantito dall’ex presidente federale, in assenza del quale non avrei mai firmato, ma che ora nulla ha fatto per esaminare i motivi di tale cambiamento. Questa è la verità dei fatti, provabile a livello documentale: se qualcuno può smentirla lo faccia pubblicamente“.