Finanziamenti ai partiti, la nuova idea di Di Maio
Finanziamenti ai partiti, la nuova idea del Vice Premier di Maio. Ripartire dall’intervento di Letta per colpire fondazioni e singoli candidati
Negli ultimi giorni la questione Stadio dell’A.S. Roma ha conquistato la maggior parte delle testate nazionali e non.
Oltre che per la rete capeggiata da Parnasi – come mostrato dal lavoro della magistratura romana – ciò che ha destato maggiore stupore è il coinvolgimento dell’avvocato Lanzalone (molto vicino al M5S ma non parte integrante del movimento).
Con le conseguenti polemiche – capeggiate dal Pd – si è reso quindi necessario un nuovo strumento per reagire tanto politicamente quanto partiticamente.
La nuova idea del capo politico Luigi Di Maio sui finanziamenti ai partiti, infatti, raccoglie tanto la necessità del movimento stesso di uscire dall’impasse generato dalla questione romana quanto esternare la propria diversità – rispetto ai partiti tradizionali – e cercare di mettere in difficoltà gli avversari.
Il nuovo provvedimento sui finanziamenti ai partiti, quindi, riparte dall’intervento di Letta del 2014 in cui, però, si lasciava campo libero alle donazioni verso i singoli candidati e alle fondazioni politiche.
Facendo riferimento all’aspetto prettamente politico, si può dire che l’idea di Di Maio segue sostanzialmente un cavallo di battaglia dei 5Stelle.
Attraverso una differente disciplina – andando oltre quella del 2014, non del tutto soddisfacente – si obbligherebbero tutti (contemplando anche la retroattività dell’eventuale legge) a rendere pubblici bilanci e finanziatori. In questo modo, in sostanza, si cercherà di dare vita ad una delle idee storiche del Movimento facendo leva su quanto accaduto in questi giorni.
Ripartendo dalla questione romana, e spostandosi sul versante partitico, è evidente che il capo politico del M5S intenda dare una risposta concreta all’interno ed all’esterno del contenitore partitico. Difatti, se da un lato si cerca di chiarire la posizione con i tanti elettori e simpatizzanti del gruppo, dall’altro ci si gioca una sorta di sfida (politica) con il resto del sistema partitico italiano (Lega compresa).
Cercando di far proprio anche l’invito di Cantone (riguardante sempre le fondazioni) si può dire che il nuovo corso per il finanziamento ai partiti – ed ai singoli candidati – è appena avviato.
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