5 Luglio 2021 - 18:27

Francia, Germania e le altre delusioni di Euro 2020

euro 2020

Gli appassionati, tifosi, addetti ai lavori lo sanno: il calcio è strano, la Dea Eupalla capricciosa e la palla rotonda. Ma che questo Euro 2020, che si disputa nel 2021 per le note vicende, riservasse così tante sorprese, nessuno se l’aspettava

Francia, Germania e Olanda, senza dimenticare il campione uscente, il Portogallo, hanno deluso le aspettative dei tifosi e degli appassionati, compreso chi, approfittando magari dei bonus benvenuto, aveva scelto uno dei tanti operatori di scommesse per puntare sulla loro vittoria finale a Euro 2020. Delusione cocente che ha lasciato strascichi.

La Francia, squadra campione del Mondo, in primis. La partita con la Svizzera è stata la summa di quanto il calcio può essere crudele. Dopo un primo tempo che definire pessimo è un eufemismo e sventato il rischio di trovarsi sullo 0-2, i transalpini hanno preso in mano le redini della gara, pareggiando il gol di Seferovic e portandosi in vantaggio con un incontenibile Benzema. Il 3-1 di Pogba, una perla rara, sembrava aver chiuso i giochi.

Poi il 2-3 di Seferovic, all’81’, e le gambe che cominciano a tremare. Al 90’, il pareggio di Mario Gavranovic manda la qualificazione a gambe all’aria. E lì, qualcosa forse scatta. Si arriva ai rigori, e sembra un paradosso, forse un dispetto del destino, se a sbagliare il gol decisivo è il giocatore più rappresentativo, uno dei giovani più forti degli ultimi anni: Mbappé.

Il campione, perché di questo si tratta, subito dopo il rigore sbagliato (o meglio, parato da Sommer) è apparso stordito e incredulo. E non è un caso se il giorno dopo il giocatore del PSG si è cosparso il capo di cenere chiedendo scusa per l’errore: “È molto difficile voltare pagina. La tristezza è immensa dopo questa eliminazione. Sono desolato per questo rigore. Volevo aiutare la squadra ma non ci sono riuscito”.
Il clima di tutti contro tutti scoppiato nella squadra dopo la sconfitta ai rigori racconta meglio di mille parole la frustrazione della nazionale francese per la precoce eliminazione da Euro 2020.

Se Atene piange, Sparta non ride. Perché sì, la Francia aveva forse la rosa più forte, la vittoria del mondiale alle spalle, ma la Germania ha tradizione, giocatori forti – non fortissimi come nel passato recente, ma comunque validi – e quella capacità di mantenere dritta la barra nelle gare che contano.

L’eliminazione contro l’Inghilterra ha segnato la fine dell’avventura di Low dopo la bellezza di 15 anni. L’ormai ex tecnico della nazionale tedesca non ha nascosto la delusione dopo la partita contro l’Inghilterra, che ha avuto il merito, a differenza dei teutonici, di non sbagliare i gol davanti alla porta come Muller. Ora che si è concluso il lungo interregno di Low, i tedeschi, che possono contare su un campionato di ottimo livello e performance nelle coppe europee non certo da ridere, avranno modo di ricostruire, ancora una volta, una nazionale all’altezza della sua storia, anche recente.

Altra delusione, i campioni in carica del Portogallo. Il calcio alla fascia di capitano di Cristiano Ronaldo dopo la sconfitta contro il Belgio la dice lunga su quanto l’eliminazione a opera di Lukaku & Co. abbia influito sull’umore del giocatore bianconero, che quattro anni fa conduceva la sua nazionale alla vittoria di Euro 2016. Ci si aspettava di più, com’è logico, da una squadra che poteva contare, oltre che sul fuoriclasse di Madera, su Bruno Fernandes, Joao Felix e Bernardo Silva (tra gli altri). Che i lusitani siano destinati a tornare la solita squadra bella, ma non vincente?

Concludiamo la carrellata delle deluse di Euro 2020 con l’Olanda, che pur non avendo una rosa forte quanto la Francia, aveva tutte le carte in regola per andare ben oltre gli ottavi. L’eliminazione contro la Repubblica Ceca ha generato una sorta di effetto domino: De Ligt, espulso, si è autoaccusato della sconfitta (“L’Olanda è fuori per colpa mia”) e De Boer ha rassegnato le dimissioni. Nonostante sia terra di enorme talento calcistico, l’Olanda è ancora ferma alla vittoria dell’Europeo del 1988: un vero peccato per una nazionale così calcisticamente sublime.