Fuoco in strada a Gerusalemme. L’attentatore è un palestinese di 39 anni
Attacco alla fermata del tram a Gerusalemme, spari in strada: il bilancio è di 2 morti e 6 feriti
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Un uomo palestinese di 39 anni ha aperto il fuoco contro le persone in attesa del tram, a Gerusalemme. Pare fosse legato ad Hamas.
A riportare la notizia sono state la polizia israeliana e la radio militare, aggiungendo che l’attentatore è stato individuato ed ucciso, morte confermata anche da un tweet del portavoce della polizia di Gerusalemme.
Il bilancio dell’attentato è di due persone morte, un agente di polizia di 30 anni ed una donna di 60 anni, subito ricoverati d’urgenza in ospedale, sei almeno sono i feriti confermati dalle autorità.
L’uomo ha aperto il fuoco dalla macchina su cui viaggiava, contro una fermata della ferrovia leggera, ad Ammunition Hill. Dopo l’attacco ha tentato la fuga dirigendosi verso il quartiere arabo di Sheikh Jarrah, sparando contro gli agenti che lo inseguivano in moto.
L’IDENTIFICAZIONE DELL’UOMO
L’identificazione dell’attentatore ha permesso di ricostruirne il profilo criminale: il palestinese apparteneva al Morabitun, un movimento di attivisti islamici messo fuori legge un anno fa dalle autorità israeliane.
Inoltre i media locali riferiscono che l’uomo, Misbah Abu Sbeith, doveva iniziare oggi un periodo di detenzione in un carcere israeliano per scontare una reclusione di 4 mesi impostagli in seguito alla diffusione su Facebook di messaggi inneggianti alla lotta armata contro Israele.
Definito come il “leone di Gerusalemme”, da un volantino diffuso da Hamas, Misbah Abu Sbeith avrebbe anche lasciato un messaggio, trasmesso a Gaza dalla TV al-Aqsa, emittente di #Hamas, il cui portavoce Fawzi Barhum, ha definito l’attentato come la “reazione naturale ai crimini” compiuti, secondo lui, da Israele contro i palestinesi, in particolare nella moschea al-Aqsa.
LA CONDANNA DELLA FARNESINA E LA SOLIDARIETA’ DELL’ITALIA
Dalla Farnesina giunge l’unanime “condanna del vile attentato”. “Preoccupa – si legge in un tweet – la ripresa della violenza durante le festività ebraiche. Siamo vicini alle famiglie delle vittime israeliane”.
L’attacco alla fermata del tram non è certamente un episodio isolato, ma va ad aggiungersi ad una lista di sangue che, da più di un anno, non fa che tormentare la zona del Medioriente.
34 israeliani e due turisti americani hanno perso la vita in gran parte in aggressioni con coltello, mentre 218 sono i palestinesi uccisi, in maggioranza attentatori, secondo le autorità israeliane.
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