Genova: l’inutile querelle tra Di Maio, Renzi e Benetton
Il vicepremier accusa l’azienda Benetton di aver coperto politicamente le autostrade nei governi precedenti. Renzi risponde a tono
Parole di fuoco. Così si potrebbero definire quelle proferite dal Ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, poche ore dopo il crollo del viadotto a Genova. Il leader del M5S non cita esplicitamente il PD, ma è verso il Nazareno che sono dirette le sue pesanti accuse, tirando in ballo anche una società grande come la Benetton. L’azienda è accusata di aver coperto politicamente le autostrade.
“Per la prima volta c’è un Governo che non ha preso soldi da Benetton, e siamo qui a dirvi che revochiamo i contratti e ci saranno multe per 150 milioni di euro. Autostrade ha poi la sede finanziaria in Lussemburgo, quindi manco pagano le tasse. Se il ponte era pericolante dovevano dire che andava chiuso.” ha dichiarato Di Maio.
Dura la replica dell’ex premier, Matteo Renzi: “Chi come Luigi Di Maio dice che il mio Governo ha preso i soldi da Benetton o Autostrade è tecnicamente parlando un bugiardo. Se lo dice per motivi politici invece è uno sciacallo. In entrambi i casi la verità è più forte delle chiacchiere: il mio Governo non ha preso un centesimo da questi signori, che non hanno pagato la mia campagna elettorale, né quella del PD, né la Leopolda.”
Un dibattito che ha suscitato la controreplica di Di Maio: “Renzi dice che l’azienda non ha finanziato il PD né la Leopolda. Non dice niente delle altre fondazioni legate a doppio filo col suo partito. La sua parola per gli italiani vale zero. Uno che vergognosamente compra un aereo gigante inutile sprecando i soldi degli italiani e che aveva detto che si sarebbe ritirato dalla politica dopo la vittoria del no al referendum e che oggi siede sulla poltrona da senatore non ha nessuna credibilità.“
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