11 Febbraio 2015 - 19:00

Sogni infranti, Grignani e la resistenza malinconica

Un ritorno in pieno stile Grignani, arrangiamenti, piccole stonature e testo si differenziano e assumono un senso di unicità

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Gianluca Grignani è alla sesta partecipazione al Festival della Canzone Italiana, il debutto avvenne nel 1995 con la canzone “Destinazione Paradiso” che conquistò la sesta posizione nella sezione nuove proposte, l’ultima è datata 2008 con il brano “Cammina nel sole”che si classificò all’ottavo posto.

“Per me la cosa più importante in questo Festival è cantare bene, perché il pezzo merita e l’emozione può tradirti. Tutto il resto non importa”, ha dichiarato il cantante a pochi giorni dalla sua partecipazione.

grignani

Un testo molto intimo, dei sogni infranti che Grignani vorrebbe riparare.

“Sì se io se solo io fossi Dio tornerei
Indietro nel tempo a cancellare le rughe
Dai tuoi occhi stanchi a ricucire per tanti
Questi anni questi inganni questi nostri sogni infranti.”

Forse scritto nel periodo turbolento del litigio con la sua compagna, uno “Stato come piombo” che riesce a sopportare grazie alla bellezza dei “suoi”occhi.

“Lo stato come piombo si sopporta
I ragni fanno i nidi sulle tue rovine come su un ramo
Fortuna c’è lei che mi dona bellezza dagli occhi suoi
Non voglio mai più sentirla lontana”

“In questo pezzo canto della maturità e dei suoi inganni, dell’Italia di oggi e dei suoi problemi. Ho scritto questo brano dopo l’alluvione a Genova dello scorso ottobre, che mi ha colpito moltissimo e che mi sembra lo specchio perfetto di quello che succede nel nostro Paese. È una storia senza lieto fine sull’Italia che prova a resistere, che prova a darsi la carica anche nella malinconia”.

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