Giornata della memoria: cosa accadde il 27 gennaio 1945
Il 27 gennaio di ogni anno si celebra la Giornata della memoria. Perché proprio questo giorno per commemorare le infinite vittime dello sterminio nazista? Il motivo è una importante data storica
Giornata della memoria 2020. Anche questo gennaio, il 27 gennaio ricorre il doloroso anniversario del ricordo. Per non dimenticare gli orrori del nazismo, affinché una brutalità di una tale viltà nonpossamai più ripetersi.
Ma perché proprio il 27 gennaio? Perché rimanda ad una importantissima tappa storica, infatti era il 27 gennaio del 1945 quando i soldati dell’armata rossa sovietica entrarono ad Auschwitz. Le truppe liberarlo gli ultimi sopravvissuto all’abominio, mettendo simbolicamente fine ad un crimine contro natuta.
Da allora sono trascorsi circa 75 anni, eppure la Giornata della memoria scotta sulle democartiche coscienze civili ancora tantissimo. Un genocidio, uno sterminio senza pari, consumato sotto gli occhi del mondo, in questo giorno è dovere civico e morale volgere un pensiero a quella che senza dubbio rappresenta la macchia più cupa e ingiusta del genere umano.
Ebrei, rom, serbi, omosessuali, disadattati, dissidenti dalle idee politiche, chiunque non fosse in linea con l’insensata politica nazista veniva annientato. I deportati dei campi di concentramento venivano infatti malnutriti, sfruttati e torturati, esposti a rigide condizioni climatiche e soprattutto venivano privati del proprio nome.
Una ferita tutt’ora aperta che oggi più che mai deve gravare sulla storia attuale, come pensante esempio, affinché mai in assoluto possa ripetersi una pagina di cronaca tanto nera. A questo serve ideologicamente la Giornata della memoria, nel segno di una tappa simbolo di liberazione dalla sofferenza e dalla schiavitù, un monito per non dimenticare.
ARTICOLO PRECEDENTE
ARTICOLO SUCCESSIVO