22 Aprile 2022 - 10:24

Giornata della Terra: “Investiamo nel nostro Pianeta”, il grido d’allarme contro i cambiamenti climatici

Il 22 aprile cade la celebrazione della Giornata della Terra, un'occasione nutrire il dibattito contro il cambiamento climatico

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Oggi si celebra la Giornata della Terra il giorno in cui si celebra l’ambiente e la salvaguardia del pianeta Terra. Le nazioni Unite celebrano questa ricorrenza ogni anno, un mese e un giorno dopo l’equinozio di primavera, il 22 aprile. La celebrazione vuole coinvolgere più nazioni possibili e oggi prendono parte 193 paesi. La Giornata della Terra nacque, in effetti, dalla pubblicazione, nel 1962, del libro manifesto ambientalista Primavera silenziosa, della biologa statunitense Rachel Carson; in seguito, nel 1969, in una conferenza dell’UNESCO a San Francisco, l’attivista per la pace John McConnell propose una giornata per onorare la Terra e il concetto di pace.

Il tema di questa 53esima edizione è “Investiamo nel nostro pianeta”.  Lo scopo è nutrire il dibattito per accelerare la lotta al cambiamento climatico. Secondo un rapporto pubblicato dal WWF tre quarti della superficie terrestre non coperta da ghiaccio sono stati significativamente alterati, gran parte degli oceani è inquinata e oltre l’85% delle zone umide è andata perduta. Le specie attualmente minacciate di estinzione sul pianeta sono circa 1 milione. Il tasso di estinzione di specie animali e vegetali è 1.000 volte superiore a quello naturale.

 Preoccupa anche lo scioglimento dei ghiacciai, secondo una ricerca pubblicata su Nature Communications i 3,5 miliardi di miliardi di tonnellate di calotta glaciale scioltisi nell’ultimo decennio hanno alzato il livello degli oceani di un centimetro e stanno aumentando i rischi di alluvioni in tutto il mondo.

Da alcuni studi commissionati dal WWF sembrerebbe proprio che il primo passo da fare per cambiare la situazione è a tavola. Secondo il report commissionato dall’organizzazione e intitolato Mapping the European Soy Supply Chain, le coltivazioni di soia stanno prendendo il posto delle foreste, soprattutto dei territori del Sud America, causando un grave danno alla biodiversità. Infatti, per far fronte al grande consumo di carne, pesce, uova e latticini a livello globale, la produzione di soia negli ultimi 40 anni è stata quintuplicata. Il legume è infatti ricco di proteine e si presta per essere utilizzato in gran parte come mangime per gli animali da allevamento. Per questo motivo, il consumo dell’uomo è al 90% indiretto. Il rischio, allerta il Wwf, è soprattutto per l’integrità di Amazzonia, Pantanal e Cerrado.