3 Maggio 2019 - 15:35

Giornata mondiale della libertà di stampa, un ‘must’ per la democrazia

stampa

Si celebra oggi la giornata mondiale della libertà di stampa che oggi come mai prima è chiamata a svolgere un ruolo fondamentale per le democrazie

La stampa svolge un ruolo chiave nelle democrazie di cui è pilastro“. Sono queste le parole dell’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza Federica Mogherini che insiste ribadendo come “la qualità dei processi democratici è strettamente connessa con i livelli della libertà di espressione e anche della libertà e del pluralismo dei mezzi di comunicazione: non c’è democrazia senza una stampa veramente libera“.

Il “World Press Freedom Day” giunge oggi alla sua 26esima edizione da quando nel 1993 è stato istituito dall’Assemblea Generale dell’ONU. Questa data è un’occasione per ribadire il ruolo della stampa libera nelle democrazie ma anche per dare voce a tutti quei giornalisti e operatori che rischiano ogni giorno la vita in nome della verità. Nel 2018 è salito a 99 il numero di operatori dei media che hanno perso la vita, numero in continua crescita negli ultimi anni.

Secondo il rapporto annuale sulla libertà di stampa redatta da “Reporter sans frontieres” non c’è mai stato così tanto accesso alle informazioni come oggi ma allo stesso tempo la libertà di stampa è più a rischio che mai. Sono pochi i paesi dove la stampa può definirsi veramente libera (i più virtuosi sono i paesi nordici, Nuova Zelanda, Costa Rica e Jamaica) mentre nella maggior parte dei paesi del mondo gli operatori dei media si trovano spesso a lottare per la vita per portare avanti il proprio lavoro. Il paese considerato meno libero è il Turkmenistan che da quest’anno ha scalzato la Corea del Nord del leader Kim Jong-un all’ultimo posto di questa speciale classifica.

In Italia la situazione è stabile negli ultimi anni ma ciò non è necessariamente una buona notizia. Il nostro paese infatti è solo al 43° posto della classifica sui paesi con la stampa più indipendente e la situazione non è assolutamente migliorata con il passare degli anni e dei governi. La posizione in classifica è stata giustificata da RSF citando la proposta di Salvini di togliere la scorta al giornalista Roberto Saviano e segnalando i continui attacchi degli esponenti del Movimento 5 Stelle alla categoria giornalistica. Dall’editto bulgaro di berlusconiana memoria, alle minacce contro giornalisti come Paolo Borrometi e Lirio Abbate, la situazione della stampa e dell’informazione libera in Italia resta critica.