29 Ottobre 2015 - 23:32

Turchia, la libertà di stampa è un’opinione

Turchia

In Turchia, bloccata la pubblicazione di due giornali, (Bugun e Millet), dalle posizioni ostili nei confronti di Erdogan

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Ciò è avvenuto in seguito all‘oscuramento dei due canali Bugun TV e Kanalturk, i quali hanno manifestato posizioni apertamente contrarie alla politica del presidente turco. Il quotidiano Zaman ha pubblicato questa notizia, mostrando immagini drammatiche sul blocco della stampa dei giornali.

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Turchia, la libertà di stampa è un’opinione

Il gruppo Ipek, il quale controlla le due suddette televisioni, è accusato di avere legami con la rete di Gulen, ex sodale, nonché attualmente principale nemico di Erdogan.

L’Ong internazionale Human Rights Watch afferma che, in Turchia, determinate misure di repressione e controllo non venivano utilizzate dal colpo di stato militare del 1980. Vi è un’evidente strategia di offuscamento delle voci critiche e scomode per il governo, in un clima di alta tensione a pochi giorni dalle elezioni.

Qualora non ne fosse stata impedita la stampa, il giornale Bugun avrebbe pubblicato la prima pagina con le foto dei raid polizieschi all’interno della sede dell’Ipek, mentre Millet avrebbe invece titolato “Golpe sanguinoso”, con sopra raffigurante la tessera insanguinata del giornalista Mustafa Kilic, ferito durante gli scontri con la polizia.

L’agenzia di stampa statale Anadolu afferma che il ministro degli interni turco ha pubblicato una lista di terroristi e nemici politici, fra i quali lo stesso Gulen, accusato di aver creato uno “stato parallelo”, infiltrando propri sostenitori nei settori più importanti dell’amministrazione pubblica del paese.

Nella black list sono presenti nomi del PKK curdo come Cemil Bayik e Murat Karayilan, altre formazioni di estrema sinistra e membri affiliati all’Isis.

Un calderone confuso di nemici, sia storici sia nuovi, quale per l’appunto lo Stato Islamico, in cui lo stesso concetto di terrorismo assume sfumature diverse.

Il governo di Ankara offrono laute ricompense (fino a 4 milioni di lire turche) a chiunque possa offrire informazioni indispensabili alla cattura degli oppositori di Erdogan.

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