Giulia Molino: “Camice bianco” onora chi ci salva la vita ogni giorno

“Camice bianco” è il nuovo singolo di Giulia Molino che onora tutti coloro che ogni giorno combattono per salvarci la vita. Ecco il testo e il significato

È disponibile da oggi su tutte le piattaforme digitali il nuovo singolo di Giulia Molino “Camice bianco“. Il brano è stato scritto di getto in queste settimane in cui, non tutti siamo chiusi “al sicuro” dentro casa.

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Fuori, ci sono migliaia di medici, infermieri, volontari, che ogni giorno continuano a lavorare per continuare a salvare le vite di tutti coloro che si sono ammalati durante quest’emergenza. Con un lungo post Giulia Molino, alcuni giorni fa, ha pubblicato in anteprima un estratto del brano.

Il brano inizia con un riff di pianoforte per poi prendere un ritmo sempre più incalzante. Una canzone scritta di getto che ci ricorda molto lo stile utilizzato per “Nietzsche“. Giulia Molino si cala nel panni di un dottore che ogni giorno deve affrontare questo “nemico invisibile” che continua a uccidere e sembra che non voglia arrestarsi.

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Le gambe cedono e vorrei scappare/vedo quegli occhi chiamarmi per nome/senza il camice bianco siamo solo persone“, Giulia racconta con parole semplici ma che ci colpiscono come un pugno allo stomaco, ciò che stanno affrontando i medici quotidianamente negli ospedali che sono trasformati in campi di guerra.

Il brano è un inno per tutti coloro che ogni giorno combattono in prima linea. Anche se hanno paura, non smettono di donarsi per quelle persone che “si sentono affogare“. Quando arrivano a casa dopo 10 ore di lavoro (se non di più) si tolgono quel camice bianco anzi, quel “mantello bianco” perchè loro sono i nostri EROI che ogni giorno combattono per salvarci la vita, e ci provano fino all’ultimo secondo. Si tolgono quella mascherina che sta consumando il loro volto e si dicono davanti ad uno specchio “SIAMO SOLO PERSONE“.

TESTO

Sono quasi 10 ore che mi reggo in piedi
girando tra barelle e corridoi pieni
È un nemico astratto che non vedo e che non sento
Mi sembra di lottare si ma coi mulini a vento
Tu che mi ascolti nel cielo pure accanto
non vedi sono solo un uomo col camice bianco

Dammi un po’ di forza che qui non è abbastanza
Ho la testa fra le mani e sono chiuso in questa stanza
Mi chiedono “dottore quanto mi rimane?”
con la maschera una lacrima non fa rumore
lascia i segni sul mio viso come fa una guerra
e finchè io sono vivo non sarà una guerra persa

A volte penso che sia naturale se
le gambe cedono e vorrei scappare
vedo quegli occhi chiamarmi per nome
Senza il camice bianco siamo solo persone
Ci sarà un tempo per ricominciare
per dimenticare tutto questo dolore
Ripartiremo dalle cose buone
senza il camice bianco siamo solo persone

A volte io ci penso a quanto stronza sia la vita
e nonostante questo non mi piego mica
Fatica e poi sudore e poi la voglia di star bene
sebbene ancora senta quelle sirene
Ne vale la pena, un sorriso, un solo gesto
vedere che l’amore fa il suo giro e torna indietro

Se mi chiedi cosa sento in questo momento
ti direi paura ma comunque io non smetto
di donarmi a chi vorrebbe solo respirare
a chi non vede il mare ma si sente affogare
a chi saluta un figlio con dei baci alla finestra
a chi va via per sempre mentre il figlio è lì che aspetta

A volte penso che sia naturale se
le gambe cedono e vorrei scappare
vedo quegli occhi chiamarmi per nome
Senza il camice bianco siamo solo persone
Ci sarà un tempo per ricominciare
per dimenticare tutto questo dolore
Ripartiremo dalle cose buone
senza il camice bianco siamo solo persone

Ho il viso dilaniato di chi avverte l’impotenza
e piango di nascosto ma non è una debolezza
La sera torno a casa e tolgo il mio mantello bianco
Domani è un altro giorno e con un guanto asciugo il pianto

A volte penso che sia naturale se
le gambe cedono e vorrei scappare
vedo quegli occhi chiamarmi per nome
Senza il camice bianco siamo solo persone
Ci sarà un tempo per ricominciare
per dimenticare tutto questo dolore
Ripartiremo dalle cose buone
senza il camice bianco siamo solo persone

Lucia Romaniello

Intuitiva, tenace, energica e sincera. Ho conseguito la laurea in "Discipline delle Arti Visive, della Musica e dello Spettacolo" presso l'Università degli Studi di Salerno e sono una giornalista pubblicista. Amo profondamente la musica perché, come direbbe un grande Maestro, ci insegna la cosa più importante: ascoltare.

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