22 Luglio 2018 - 16:11

Gli Incredibili 2, la recensione del film in anteprima

Gli Incredibili 2, è stata proiettata ieri al termine della seconda giornata del Giffoni 2018 l’anteprima dell’attesissimo film di animazione Pixar

Gli Incredibili tornano dopo quattordici anni di attesa. La famiglia è sempre la stessa: Robert, Helen ed i loro figli Flash, Violetta e Jack -Jack. La folla all’uscita della sala del Giffoni 2018 in cui è stata proiettata l’anteprima di ieri, invece, è estremamente diversa da quella del 2004. I bambini sono scomparsi quasi completamente e ad aspettare l’apertura delle porte ci sono solo adulti e ragazzi.

Dove eravamo rimasti?

Si entra in sala di fretta e l’agitazione è tanta. Ritroviamo il super nucleo familiare nello stessa situazione in cui lo avevamo lasciato: il supercattivo Minatore sta seminando il panico proprio davanti ai loro occhi. La prima cosa che fa il pubblico alla sua vista è ridere: è indimenticabile la battuta del primo film “non scenderete mai alle mie bassezze” intrisa di un’ironia pungente ed un sarcasmo raro ma assolutamente vitale in un film di animazione. I due coniugi incredibili dunque passano all’azione, mollando il piccolo Jack-Jack nelle mani di Violetta e Flash. Combattere il crimine non è però tutto rose, fiori e gloria gratuita, perché Mr Incredibile e consorte vengono accusati di aver distrutto la città e spediti in un motel. Due settimane è tutto quello che hanno per far ripartire la loro vita normale, ma inaspettatamente Helen trova un nuovo lavoro. E no, non si tratta di un ufficio.

Un secondo capitolo necessario

Gli effetti speciali sono straordinari, il frutto di un’attenzione e un amore estremo dedicati alla realizzazione di questo necessario secondo capitolo. Perché Gli Incredibili 2 sono necessari e non accessori alla storia e questa è la cosa più bella di tutto il film. Complice anche il finale aperto, Gli Incredibili 2 aprono uno scorcio su una parte del racconto che non ci saremmo aspettati: le difficoltà da superare per ottenere un diritto nonostante questo sia palesemente necessario piuttosto che la prevedibile facilità di conquista della serenità che ci si aspetta da un cartone animato.

Unico vero pelo nell’uovo è il cattivo: è chiaro chi sia già dall’inizio del film. Troppo facile, nonostante il personaggio non sia poi costruito così male. L’attenzione è decisamente più ferma sulle tematiche familiari e sul ruolo di un padre di famiglia che valica le convenzionali quanto asfittiche “divisioni dei ruoli” socialmente inflitte. E’ divertente e brillante il modo in cui Helen è inquadrata come l’eroina in azione che in confronto ad un inerme e normalissimo Robert Parr è solo una figura di sfondo. Jack- Jack è l’asso nella manica: un personaggio esplosivo. Letteralmente.

Replicare la bellezza del primo film è difficile e questo secondo capitolo non ci è davvero riuscito, ma combatte bene. Non è un’operazione inutile, ma un film completo, ben pensato e ben strutturato. Merita lo strepitoso successo al botteghino più di qualsiasi altro (ed ormai superato) Inside Out. Perché la famiglia in questione sembra essere Super in tutto, soprattutto se i fan ormai adulti escono dalla sala battendo le mani. Un successo che dovrebbe bastare come recensione più di qualsiasi altra parola.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *